Filosofo e letterato (n. Brescia - m. Ferrara 1564 circa). Insegnò allo studio di Padova e poi in quello di Ferrara. Il suo commento alla Poetica di Aristotele (1550), in cui, tra l'altro, cerca un accordo fra la dottrina peripatetica e la morale cattolica, ebbe notevole importanza ai suoi tempi. A lui, come al massimo rappresentante dell'aristotelismo del suo tempo, nel 1563 si rivolse B. Telesio per avere un giudizio sul suo nuovo sistema filosofico, profondamente antiaristotelico, e ne ebbe incoraggiamento a pubblicarne le parti fondamentali.