RANUZZI, Vincenzo Gaspare
RANUZZI, Vincenzo Gaspare. – Nacque a Bologna il 1° ottobre 1726, dal senatore Marcantonio Ranuzzi, conte della Porretta negli Appennini bolognesi, sposato dal 1718 con Maria Ermellina Anna Teresa Bergonzi, figlia del marchese di Costamezzana nel ducato di Parma. Fu il secondo di cinque figli (Giovanni Carlo, morto in giovane età, le sorelle Dorotea e Camilla, Girolamo futuro senatore). Fu il pronipote del cardinale Angelo Ranuzzi morto nel 1689.
Il padre Marcantonio, che morì nel 1735, fu dal 1719 il nono senatore della famiglia e il decimo conte. La sorella Dorotea sposò il conte Giulio Bajardi di Parma; Camilla sposò il marchese Antonio Gherardini di Verona; Girolamo, che morì nel 1784, divenne il decimo senatore della famiglia nel 1735 e l’undicesimo conte: sposò Maria dei marchesi d’Alsazia e in seconde nozze Maria Bianchetti.
I figli destinati alla carriera ecclesiastica, Giovanni e Vincenzo, studiarono rispettivamente presso l’Accademia ecclesiastica come convittore e presso il Collegio romano dei gesuiti. Dalla morte del padre, la madre amministrò la contea fino al 1747 e si occupò della carriera dei figli. Fu infatti la contessa a chiedere a papa Benedetto XIV di patrocinare la carriera di Vincenzo in nome della comune origine bolognese, trattando per l’acquisto di una prelatura vacabile nel 1746 (Lettere di Benedetto XIV, 2011, pp. 5 s., 531; Ranuzzi. Storia, 2000, pp. 56 s., 129 s.; Biblioteca universitaria di Bologna, 4331, vol. I, cc. 34r-36r, lettere dell’11 gennaio 1741).
Vincenzo si addottorò in utroque iure all’Università La Sapienza di Roma il 5 aprile 1753, divenendo referendario delle due Segnature e prelato ponente della congregazione del Buon governo; in seguito alla porpora, divenne ponente e sottodecano della Consulta.
Fu promosso agli ordini presbiterali il 5 aprile 1760, nominato da Pio VI arcivescovo titolare di Tyrus di Fenicia in partibus l’11 settembre 1775 (fino al 1785); fu consacrato il 17 settembre 1775 a Roma, nella chiesa di S. Agnese fuori le mura dal cardinale Carlo Vittorio Amedeo delle Lanze (assistito da Nicolò Saverio Santamaria, vescovo di Cirene, e da Giuseppe Aluffi, vescovo di Bagnoregio).
Divenuto canonico di S. Giovanni in Laterano, fu poi nominato nunzio apostolico alla Repubblica di Venezia il 18 settembre 1775 e assistente al soglio pontificio il 22 settembre dello stesso anno. Della nunziatura a Venezia resta la corrispondenza intrattenuta con il patrono di Ranuzzi e dei prelati bolognesi a Roma, il cardinale Carlo Rezzonico, segretario di Stato di Pio VI. Da questo carteggio sappiamo dei tentativi di ottenere l’arcivescovado di Bologna libero da pensioni e del fatto che il nunzio si trovava in difficoltà economiche per avere dovuto rinunciare al canonicato di S. Giovanni in Laterano. Grazie alla mediazione del cardinale Rezzonico, Ranuzzi ottenne l’abbazia di S. Lucia della Rocca di Roffeno (Archivio di Stato di Bologna, Fondo Ranuzzi, Carte politiche…, 74, cc. 417-523: Lettere confidenziali scritte al Segretario di Stato, 31 agosto 1776). Ranuzzi fu il primo nunzio a Venezia a perdere le imposte sui fondi ecclesiastici e a doversi mantenere solo con le spedizioni di bolle per le parrocchie della città e i proventi della cancelleria (ibid., cc. 450-453, 1° febbraio 1777).
Mentre era a Venezia, fu nominato nunzio apostolico presso il re di Portogallo il 26 febbraio 1782. Creato cardinale prete da Pio VI nella tredicesima creazione del suo pontificato, il 14 febbraio 1785, nello stesso mese fu trasferito alla sede vescovile di Ancona e Numana. La berretta cardinalizia gli fu portata in Portogallo dall’ablegato apostolico Luigi Gregori di Foligno e il re Pietro III eseguì la solenne funzione a Lisbona. La nunziatura di Portogallo iniziò il 4 aprile 1782 e si protrasse fino al 2 settembre 1786. Tornato a Roma dal Portogallo nel 1787, gli fu imposto il pallio e il 28 settembre ricevette il titolo di cardinale presbitero di S. Maria sopra Minerva, titolo che tenne fino alla morte.
Pio VI lo nominò membro delle congregazioni cardinalizie dei Vescovi e regolari, dell’Immunità ecclesiastica, del Concilio, delle Indulgenze e delle Reliquie, ma la partecipazione nelle congregazioni fu saltuaria poiché Ranuzzi rimase stabilmente presente nella sede della sua residenza episcopale. Ad Ancona abitò nel palazzo oggi chiamato Mei. Di questo periodo resta una lettera pastorale al popolo fedele del 1786. Ranuzzi conservò la dignità arcivescovile a titolo personale. Sempre ad Ancona, durante la Rivoluzione francese, diede ospitalità a numerosi ecclesiastici refrattari o in esilio; in seguito giurò fedeltà alla Repubblica e alla democrazia. Durante l’assedio austriaco della città, il vescovo non si allontanò dalla sua sede; per ragioni di salute non poté recarsi al conclave per l’elezione di Pio VII, tenutosi a Venezia, tra il 1799 e il 1800. Il neoeletto lo incontrò ad Ancona il 21 giugno 1800 (cfr. Leoni, 1832, p. 377).
Morì il 27 ottobre 1800 ad Ancona e fu seppellito nella cattedrale della città.
Opere. Vincentius s.r.e. presbyter cardinalis Ranutius miseratione divina episcopus Anconae, […] capitulo, clero, ordini, populoque suis salutem in Domino sempiternam, Romae 1786, conservata nella Biblioteca comunale dell’Archiginnasio di Bologna, così come il sonetto del sig. d. M. Canevari, Pel felicissimo ritorno alla patria dalla Nunziatura di Portogallo dell’em.mo e reverendissimo principe il signor Cardinale V. R. vescovo d’Ancona.
Fonti e Bibl.: L’archivio della famiglia Ranuzzi è oggi conservato presso l’Harry Ransom Humanity Research Center dell’University of Texas at Austin. Dei circa 800 volumi originari, 117 sono oggi di proprietà del British Museum di Londra, mentre altri 72 sono conservati all’Archivio di Stato di Bologna, cfr. Harry Ransom Center - The University of Texas at Austin, Ranuzzi Family. A preliminary inventory of their manuscripts at the Harry Ransom Humanities Research Center, p. 2, http://www.lib. utexas.edu/taro/uthrc/00254/hrc-00254p1.html (7 aprile 2016). Alcuni riferimenti alla carriera di Ranuzzi e alla politica familiare in Lettere di Benedetto XIV al marchese Paolo Magnani, a cura di P. Prodi - M.T. Fattori, Roma 2011, lettere del 5 gennaio 1743, pp. 5 s.; 31 agosto 1746, p. 531. Altri riferimenti alla famiglia Ranuzzi e a Vincenzo nelle lettere di Benedetto XIV a Filippo Maria Mazzi, conservate nella Biblioteca universitaria di Bologna, 4331, vol. I, cc. 34r-36r, 11 gennaio 1741. Archivio di Stato di Bologna, Fondo Ranuzzi, Carte politiche di vari membri della famiglia: Carte politiche […] raccolte da Vincenzo Ferdinando Ranuzzi Cospi e dai suoi successori, ‘Mss di uomini illustri della famiglia Ranuzzi di Bologna uniti all’archivio famigliare della medesima l’anno 1822’, secc. XVII-XVIII; 65: ‘Diario di Marco Antonio Ranuzzi’ 1729-1731 ‘Continuazione del diario del signor Conte mio padre’ fatta per soli tre anni da Marco Antonio Ranuzzi (1693-1735), figlio di Ferdinando Vincenzo Ranuzzi Cospi; 68-73: Nunziatura di Venezia di Vincenzo Ranuzzi 1726-1800, vescovo di Ancona e cardinale; Lettere di segreteria di stato Lettere a V.R. Carteggio 1776, 1777, 1778, 1779, 1780, 1781; 74: Memorie presentate al Collegio s.o. 31 memoriali e risposte 1776-1782, Copie di memorie presentate al senato della Repubblica di Venezia dal nunzio Ranuzzi, cc. 417-523: Lettere confidenziali scritte al Segretario di Stato, 31 agosto 1776; 75: Dispacci di Lettere, lettere di V.R. 1776-1782 Copialettere del nunzio Vincenzo Ranuzzi; Carte di Camillo, 15: Contabilità e scritture (1779)-1811 inventario dei beni del palazzo del cardinale Vincenzo Ranuzzi a Zenerigolo, eredità del cardinale Vincenzo; 16: Contabilità e scritture 1830-(1880) bilanci degli eredi di Vincenzo Ranuzzi.
P.S. Dolfi, Cronologia delle famiglie nobili di Bologna, Bologna 1670 (rist. Sala Bolognese 1973), pp. 630-634; G. Fantuzzi, Notizie degli scrittori bolognesi, VII, Bologna 1789, pp. 168-170; A. Leoni, Ancona illustrata con un compendio delle memorie storiche d’Ancona, Ancona 1832 (rist. Sala Bolognese 1987), p. 377; G. Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro sino ai nostri giorni, Venezia 1852, pp. 166 s.; L. Karttunen, Les nonciatures apostoliques permanentes de 1650 à 1800, Genève 1912, pp. 184, 199, 204, 257; V. Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, V, Milano 1932, p. 611; R. Ritzler - P. Sefrin, Hierarchia Catholica Medii et Recentioris Aevi, VI, Patavii 1968, pp. 34, 46, 82, 424; Ch. Weber - M. Becker, Genealogien zur Papst-geschichte, II, Stuttgart 1999, p. 798; Ranuzzi: Storia genealogia e iconografia, a cura di G. Malvezzi Campeggi - G. Ranuzzi de’ Bianchi, Bologna 2000, pp. 56 s. e 129 s.