FIOCCHI, Vincenzo
Figlio di Alessandro nacque a Roma nel 1767. Compiuti gli studi musicali a Napoli presso il conservatorio della Pietà dei Turchini sotto la guida di F. Fenaroli e poi a Bologna sotto quella di padre G.B. Martini, divenne organista nella basilica di S. Pietro in Vaticano. Negli ultimi anni del secolo, in data imprecisata, lasciò la città per ignota destinazione. Nel 1802 lo ritroviamo a Parigi, meta preferita di molti musicisti italiani in cerca di fortuna, dove alternò l'attività teatrale, accompagnata quasi sempre da modesti successi, con quella dell'insegnamento del canto e della composizione.
Tra le sue opere teatrali si ricordano: Il fattore e la cantante, dramma giocoso in due atti (libr. di anonimo, Firenze, teatro dell'Infuocati in via dei Cocomero, autunno 1796); Olimpia, dramma in due atti (libr. di anonimo, Firenze, teatro degli Intrepidi detto Palla a Corda, primavera 1797); Argea o Despina e Ricciardetto. dramma in tre atti (libr. di G.B. Boggio, Firenze, teatro delli Immobili in via della Pergola, ottobre 1797; in queste opere è sempre definito come "maestro di cappella romano"); Il sarto di Milano, farsa giocosa in un atto (libr. di G. Rossi, Venezia, teatro Grimani di S. Samuele, autunno 1799); Le valet des deux maùres, commedia in un atto (libr. di J.F. Roger, precedentemente trattata da F. Devienne, Parigi, teatro Feydeau, dicembre 1802).
Nel 1806 dette alle stampe a Parigi una Collection de duos et ariettes su parole di P. Metastasio (conservate presso la British Ubrary di Londra); inoltre l'Eimer cita la polacca Ritorna a queste arene, conservata nella stessa biblioteca. Nel 1807 scrisse insieme con A.E. Choron i Principes d'accompagnement des écoles d'Italie che pubblicò presso l'editore Imbault. Nel 1808 con l'editore C. Pleyel pubblicò la raccolta dei pezzi italiani nella quale furono inseriti alcuni Ricercari a due e tre voci. Il 2 ott. 1810 rappresentò al teatro delle Tuileries Sophocle (opera in tre atti, libr. di P. Morel de Chédeville, balletti di P. Gardel e L.-J. Milon, Paris, 1811 (part. ms. conservata nella biblioteca dell'Opéra di Parigi), che replicò all'Académie royale de musique il 16 apr. 1811.
Il F. fu autore inoltre delle cantate Pigmalione, L'Addio d'Ettore (1797), Piramo e Tisbe a due voci, Francesca d'Arimino, Aci, mai pubblicate e i cui manoscritti originali erano posseduti da A. Basevi (Fétis). Compose anche Musique sacrée à 3 voix sans instruments, pubblicata a Parigi nel 1812 e conservata presso la British Ubrary, e sei canzoni con accompagnamento di forte piano obbligato (conservate autografe presso la Biblioteca della basilica di S. Antonio di Padova, segn. ms. D.7).
Buon compositore, sebbene la sua produzione teatrale non si allontanasse dai canoni della tradizione operistica tardo settecentesca, le sue opere ottennero spesso soltanto consensi di stima. Migliore fu la sua produzione di ariette e duetti vocali, in cui rivelò una maggior freschezza d'ispirazione. Morì a Parigi nel 1845 in condizioni di indigenza.
Fonti e Bibl.: Allgemeine musik. Zeitung, 24nov. 1802, p. 159; 23 ott. 1811, p. 719; U. Manferrari, Diz. univ. delle opere melodrammatiche, I, p. 381; F.-J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, III, p. 254; R. Eimer, Quellen-Lexikon der Musiker, III, p. 455; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 544; Enc. della musica Ricordi, II, p. 199; Diz. enc. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, II, p. 765.