Famiglia che compare già nei primi anni del sec. 11º con un Arialdo. Investiti dal feudo capitaneale della pieve di Vimercate, parteggiarono per l'imperatore Enrico IV; presero poi parte in larga misura alla vita del comune di Milano, pur venendo sempre annoverati tra la feudalità vescovile. Pinamonte appare due volte console di Milano, nel 1171 (l'anno della riedificazione della città) e nel 1183. Il figlio Guido fu pure console di Milano (1192 e 1224), nonché podestà di Vicenza (1195) e di Bologna (1196). La famiglia è annoverata nel 1277 tra l'antica nobiltà milanese, da cui si dovevano scegliere i canonici ordinarî della chiesa. Un ramo della famiglia si stabilì a Crema, e da esso discende il consigliere di Francesco Sforza, Gaspare (v. Vimercate, Gaspare da). Questa linea, nel sec. 16º, per via femminile, aggiunse il predicato di Sanseverino; dalla metà del secolo la linea ebbe il titolo di conte di Palasio. Un altro ramo, ribelle ai duchi di Milano, si rifugiò a Bergamo, sotto il nome di Sozzi: però nel corso del sec. 17º rivendicò l'antico cognome, onde si ebbe la linea Vimercati Sozzi, dal 1681 conti di Cornate. Da un terzo ramo, rimasto soltanto nobile, discese Ottaviano (v.), patriota.