VERMONT (A. T., 132-133)
Uno dei 6 stati della Nuova Inghilterra (Stati Uniti), confinante a N. con il Canada (provincia di Quebec), a E. con lo stato di New Hampshire, a O. con quello di New York e a S. con il Massachusetts.
Il Vermont è uno stato continentale, la cui forma può assomigliarsi ad un lungo trapezio, allungantesi da nord a sud e restringentesi nello stesso senso; i suoi confini sono in parte naturali e in parte convenzionali; essi sono infatti segnati a nord e a sud da due paralleli: a ovest il confine con lo stato di New York taglia nel tratto settentrionale il Lago Champlain, mentre il confine meridionale è segnato da un meridiano; a est il corso del Connecticut divide il Vermont dal New Hampshire.
I limiti astronomici del Vermont sono i seguenti: da 42° 44′ a 45° 3′ lat. nord e da 71° 30′ a 73° 21′ long. ovest; la sua superficie è di 24.770 kmq.; la capitale è Montpelier (7837 ab.).
Il Vermont è attraversato da nord a sud dalla catena delle "Green Mountains", che costituisce la fondamentale individualità geografica della regione. Questa catena, ricoperta da spesse foreste e ricca di numerosi laghi, rappresenta la continuazione settentrionale del grande sistema appalachiano (v. appalachiani, monti); essa è prevalentemente costituita da rocce metamorfiche e cristalline e offre tracce evidenti della lunghissima opera di logoramento, cui è stata sottoposta; particolarmente imponente è poi l'azione della glaciazione: le altitudini sono modeste e degradano da nord a sud (Mansfield m. 1350, Killington P., m. 1293, Stratton, m. 1176).
Il Vermont è diviso fra tre bacini idrografici: la sezione occidentale fa parte del bacino del S. Lorenzo, che è il più importante e raccoglie i corsi d'acqua (tra i quali ricordiamo il Winooski R.), che affluiscono al vasto Lago Champlain; la sezione orientale fa parte del bacino del Connecticut, e quella di sud-ovest rientra nel bacino del Hudson.
Il clima del Vermont presenta, come tutta la Nuova Inghilterra settentrionale, caratteristiche di forte continentalità, dovute, come è noto, soprattutto alla corrente fredda che discende lungo la costa atlantica dalle regioni polari. Gli inverni sono lunghi e freddi, più rigidi nella Valle del Connecticut che in quella dello Champlain; il termometro scende diversi gradi sotto zero, i fiumi e i laghi gelano; abbondantissime sono le nevicate; l'estate invece è breve e calda; fortissime sono anche le variazioni termiche da un giorno all'altro, specialmente nelle stagioni intermedie, talché è facile passare, in un piccolo spazio di tempo, dall'inverno all'estate e viceversa. Tale fenomeno arreca danni gravissimi all'agricoltura, specialmente per i geli che si verificano talvolta a primavera inoltrata o al principio dell'autunno. L'umidità è abbondante e le precipitazioni cadono in tutte le stagioni, creando un ambiente favorevole allo sviluppo del manto forestale e in genere a molte coltivazioni arboree. Northfield, nel cuore delle Green Mountains, presenta i seguenti dati: temperatura media del gennaio -9°,3; del luglio 18°,8; media annua 5°,2; precipitazione annua media: 868 mm. Burlington, sul Lago Champlain, benché più a nord, gode di un clima più mite; la sua temperatura media è di 7°,2.
La popolazione del Vermont era nel 1791 di 85.000 ab., nel 1890 di 332.420 ab. e nel censimento del 1930 è salita a 359.611 ab., con una media di 14,5 ab. per kmq.; è da notarsi fome il debole aumento, verificatosi negli ultimi decennî, debba attribuirsi alle forti correnti di emigrazione verso l'ovest. Prevale di gran lunga l'elemento bianco: numerosi i nati all'estero e precisamente i Franco-Canadesi, gli Anglo-Canadesi, gli Inglesi, gli Irlandesi e gli Scozzesi; gli Italiani sono circa 2000.
Le principali città, oltre la capitale già ricordata, sono: Burlington, sede di un'università (abitanti 24.789), Rutland (ab. 17.315), Barre (11.307 ab.).
Il Vermont, a differenza degli altri stati della Nuova Inghilterra settentrionale, ha conservato il vecchio carattere agricolo-pastorale. La concorrenza degli stati dell'ovest, più fertili e più vasti, produsse fin dalla seconda metà del secolo XIX una crisi nella produzione agraria della Nuova Inghilterra, crisi che ebbe come conseguenza, insieme con l'emigrazione verso l'ovest, l'abbandono di molte fattorie e il restringersi delle zone coltivate, fenomeni cui d'altra parte si contrappose lo sviluppo industriale della regione. Il Vermont invero, grazie alle sue relativamente più favorevoli condizioni del suolo, meno degli altri stati limitrofi ha risentito dei fatti sopra accennati e la sua agricoltura, avendo acquistato un carattere intensivo e specializzato, in stretta connessione con l'allevamento, ha potuto conservarsi in discreta efficienza. Prevalgono i foraggi, cui seguono l'avena, il mais, le patate, l'orzo, e il grano; tra le piante arboree importanti sono le mele.
Una produzione tipica del Vermont è poi quella dello zucchero di acero.
Le foreste ricoprono quasi il 50% del territorio; prevalgono le conifere e particolarmente l'abies nigra: tra le industrie relative la principale è quella della fabbricazione della pasta di legno. L'allevamento è assai sviluppato: si contano vacche da latte 352.000; bovini 434.000; cavalli 46.000; pecore 35.000; suini 29.000. Il latte viene esportato su vasta scala in numerosi centri cittadini, fino alla stessa Boston.
Il Vermont tiene il primo posto tra gli stati dell'Unione per la produzione del marmo (bacino dello Champlain); abbondanti anche i graniti; lo stato vanta inoltre molte sorgenti minerali, che, insieme con le bellezze naturali del paese, costituiscono un importante fattore dell'industria turistica. Le industrie meccaniche hanno modesto sviluppo.
Le condizioni idriche sopra esposte sono molto favorevoli allo sviluppo delle industrie idro-elettriche. Il Vermont è percorso da numerose linee ferroviarie, tra cui ricordiamo quella che da New York per Albany tocca Rutland, Burlington e si allaccia nel Canada, a Montreal, con la grande arteria del S. Lorenzo.
Storia. - Il territorio che oggi forma lo stato di Vermont, forse abitato allora dagli Iroquois, fu visitato nel 1609 dallo Champlain (v.). La prima colonizzazione è del 1665, quando i Francesi si stabilirono a Fort S.te-Anne sull'isola La Motte. Nel 1758 tutto il territorio era passato in mano agli Inglesi. Per la disputa per il confine tra la colonia di Massachusetts e quella di New Hampshire, v. new hampsire: Storia. Un'altra disputa tra il New Hampshire e lo stato di New York per il confine venne decisa nel 1764 a favore di questa, ma i montanari non vollero cedere, e organizzarono il gruppo dei Green Mountain Boys sotto il capo Ethan Allen, dando luogo a sommosse. Nell'aprile una convenzione si radunò a Westminster e dichiarò il territorio indipendente dallo stato di New York.
Intanto avvenne la rivoluzione. Malgrado il rifiuto del Congresso di riconoscere lo stato, una nuova convenzione di Westminster del 15 gennaio 1777, dichiarò nuovamente l'indipendenza dello stato sotto il nome di Nuova Connecticut, che poi nel giugno venne mutato in Vermont, tornando a una tradizione che data dallo Champlain. Un governo fu organizzato il 12 marzo 1778 in base allo statuto adottato a Windsor nel luglio del 1777. I coloni cercarono anche di annettere 16 cittadine a est del fiume Connecticut che appartenevano al New Hampshire, inducendo questo stato ad accordarsi con lo stato di New York per dividere tra di loro il Vermont. In seguito a questi dissidî, l'Inghilterra offri agli abitanti del Vermont di riconoscere il loro stato, se avessero acconsentito ad abbandonare la causa dei ribelli. Il successo di questi però frustrò il progetto. Nel 1782 si venne a un accordo con il New Hampshire, e nell'ottobre del 1790 lo stato di New York rinunciò ai suoi diritti per un piccolo compenso pecuniario. Così il Vermont poté essere ammesso nell'Unione il 4 marzo 1791; e fu il primo stato ammesso sotto il nuovo statuto. Sino a questo momento era rimasto indipendente, senza riconoscimento del Congresso. Dopo molti cambiamenti la capitale fu fissata nel centro geografico dello stato, a Montpelier, nel 1803. La politica dello stato variò molto nella prima metà del sec. XIX, ma dal 1856 è stata fedele al partito repubblicano.
Bibl.: J. Garibaldi Sargent, Early history of Vermont (1761-1778), Montpelier 1927; Ira Allen, Natural and political history of Vermont, Londra 1798 (rist. in V. State hist. soc.: Collections, I); S. Williams, Natural and civil history of Vermont, 2ª ed., Burlington 1809; W. H. Carpenter, History of Vermont from its earliest settlement to the present time, Filadelfia 1872; B. H. Hall, History of Eastern Vermont to the close of the 18th century, New York, voll. 2, rist. Albany 1865; Hiland Hall, History of Vermont from its discovery to its admission into the union in 1791, Albany 1868; E. D. Collins, History of Vermont, Boston 1903; Vermont historical gazetteer, 1867-1891, nn. 1-5; Vermont quarterly gazetteer, 1860-63, nn. 1-6; Vermont historical society: 1. Collections, 1870-71, nn. 1-2; 2. Proceeding, 1860 segg.; Report of the Regents of the state of New York on the boundaries of the state, Albany 1874-84, voll. 2; Recors of the Council of Safety and Governor and Council of Vermont, voll. 8, Montpellier 1873-80.
Una bibliografia generale: M. D. Gilman, Bibl. of Vermont, Burlington 1897. Cfr. soprattutto: A. R. Hasse, Index of economic material in documents of states of the U.S.: Vermont, 1789-1904, Washington 1907.