VERMI (lat. scient. Vermes; fr. vers; sp. gusanos; ted. Würmer; ingl. worms)
Linneo suddivise il regno animale in sei classi, due delle quali, Insecta e Vermes, comprendevano tutti gl'Invertebrati. In quest'ultima erano dunque classificati animali di struttura molto varia, che in seguito furono ascritti a diversi tipi o phyla. Oggi con questa designazione, che ancora si usa in talune classificazioni, e di cui è sinonimo Elminti (v. elminti: Elmintologia), si comprendono quegl'Invertebrati a simmetria bilaterale, dal corpo allungato, che si distinguono dagli Artropodi per l'assenza di appendici articolate e dai Molluschi per la diversa struttura del sistema nervoso. I tipi principali che sono risultati dallo smembramento della classe linneana sono tre: Anellidi (v.), Platelminti (v.) e Nematelminti (v.). Oltre a questi, diversi altri gruppi di animali, che è difficile riferire con sicurezza a tali tipi principali, vengono dai varî autori ascritti al grande gruppo dei vermi: cosi i Rotiferi (v.), i Chetognati (v.), gli Enteropneusti (v.) e da alcuni anche i Briozoi (v.), i Brachiopodi (v.) e persino i Tunicati (v.), che però oggi si classificano generalmente fra i Cordati (v.). Il trattato del Kükenthal mantiene ancora il phylum dei Vermi e così lo suddivide: Vermes amera (Platelminti e Nematelminti, compresi i Rotiferi, Gastrotrichi, Echinoderi e Acantocefali), Vermes polymera (Anellidi, compresi i Gefirei) e Vermes oligomera (Foronidei, Briozoi, Brachiopodi, Chetognati, Pterobranchi, Enteropneusti).
Vermi fossili. - I Vermi sono poco conosciuti allo stato fossile perché il tegumento troppo molle di questi animali si presta male alla fossilizzazione. Si può dire che solo gli Anellidi (v.) Policheti sono rappresentati e tra questi i più comuni sono i Tubicoli.
Al genere Serpula Lin. viene riferito un gran numero di forme, quasi tutte a tubo allungato o incurvato o anche avvolto regolarmente a elica. Di solito questi tubi sono attaccati a corpi estranei, dai quali si drizza solamente la parte terminale. Compare nel Silurico ed è largamente rappresentato in tutto il Paleozoico. Nel Cretacico inferiore i tubi di Serpula formano strati di considerevole spessore, specialmente a Brunswick e Bannewitz. Es., S. spirulaea Lam., caratteristica e abbondante nell'Eocenico. Genere Spirorbis Daudin, di piccole dimensioni, con tubo calcareo simile a una lumaca e arrotolato spiralmente, talvolta ornato di tubercoli o spine; è abbondantissimo nel Paleozoico, più raro nel Mesozoico e nel Cenozoico e tuttora vivente. Genere Ditrupa Berkeley, a tubo libero, diritto o leggermente incurvato, rassomigliante assai a un Dentalio, col quale è spesso confuso; Cretacico recente.
Ai Policheti vanno attribuiti dei generi d'incerta posizione sistematica, come Serpulites Murch. dell'Ordoviciano, ecc. All'ordine Errantia vanno riferiti con dubbî delle impressioni sulla pietra litografica del Giura superiore della Baviera, come Eunicites Ehlers, simile al vivente Eunice, del quale sono state ritrovate perfette impronte nell'Eocenico superiore del Monte Bolca. Il cosiddetto gen. Lumbricaria Münst., anche della pietra litografica, deve con molta probabilità essere considerato come escremento fossile di Anellidi. I Conodonti, ritenuti prima come denti di pesci di tutto il Paleozoico, sono ora considerati piuttosto come dei Gefirei.
Pediatria. - Vermi di varia specie si trovano abbastanza spesso nell'intestino dei bambini fra 3 e 10 anni, specialmente di quelli che vivono in campagna, per le più frequenti occasioni della raccolta di uova o di embrioni dal terreno o da acque inquinate. Alla presenza di vermi nell'intestino dei bambini fu data dalla vecchia medicina un'eccessiva importanza e ai vermi il pregiudizio popolare continua ad attribuire i più svariati malanni dei bambini e in modo speciale i disturbi dell'apparato digerente, molte malattie febbrili e le convulsioni; tale pregiudizio è spesso funesto alla vita infantile, poiché prima di ricorrere al medico si provano sui piccoli malati i rimedî suggeriti dal più sciocco empirismo. In realtà i vermi sono molte volte ospiti dell'intestino affatto innocui, oppure i disturbi provocati dalla loro presenza non sono così multiformi come si sosteneva in passato, ma ben determinati e riconoscibili dal medico, specialmente con l'esame accurato delle feci, nelle quali si riscontrano uova o esemplari dei vermi stessi.
I vermi più comuni dell'intestino infantile appartengono ai Nematodi, tra i quali i più frequenti sono l'Ascaris lumbricoides, l'Oxiuris vermicularis, il Tricocephalus dispar e l'Anchilostoma duodenale, o ai Cestodi, cioè alle varie forme di Taenia (T. solium, T. nana, T. lata o Botriocephalus).
Tra le forme che si trovano più spesso nell'intestino dei bambini ricordiamo solo le due più frequenti, gli ascaridi, i più comuni, che dànno disturbi solo quando siano molto numerosi e che si espellono facilmente con la santonina, e gli ossiuri, simili a ritagli di filo gialliccio, che dànno prurito o irritazione alla regione anale, uscendo in grandi quantità: si eliminano con clisteri serali di acqua fredda o di acqua e aceto, ed evitando che il bambino si reinfetti toccandosi e portando uova alla bocca.
Per maggiori particolari vedi le singole voci; e antielmintici.