vela
Navigare sulle ali del vento
Grazie all’uso della vela l’uomo ha potuto attraversare lunghi tratti di mare molto prima dell’invenzione del motore. Col tempo la tecnologia delle vele si è affinata, permettendo anche di navigare contro vento. Dopo l’invenzione del motore l’uso della vela non è stato abbandonato: esso è stato conservato, nei commerci via mare dei paesi poco sviluppati e nelle attività sportive di quelli sviluppati
La conoscenza della vela fu comune a ogni civiltà, anche se non si sa quando e come l’uomo ebbe questa idea, forse dovuta a una osservazione casuale del comportamento di una tela stesa al vento.
L’uso delle vele sembra essere davvero antichissimo. Recenti studi hanno dimostrato che il continente americano non fu colonizzato solo da popolazioni che, provenienti dall’Asia settentrionale, attraversarono una lingua di terra che collegava la Siberia alle estreme propaggini dell’America Settentrionale, laddove oggi c’è lo Stretto di Bering. Altri popoli di diversa origine, dimostrata dagli esami del DNA, raggiunsero le coste dell’America Centrale e Settentrionale provenendo dall’Asia meridionale: sembrerebbe quindi che questi popoli abbiano raggiunto l’America navigando sull’Oceano Pacifico, impresa possibile solo con imbarcazioni munite di vele. E questo sarebbe avvenuto circa 40.000 anni fa.
Se si escludono questi primi, avventurosi marinai, la navigazione si svolse per secoli soprattutto sotto costa, con imbarcazioni munite di poche vele, una o due al massimo. Le navi dell’antichità mediterranea erano dotate, principalmente, di vela quadra, montata su un pennone issato sull’albero a forza di braccia. La vela quadra permetteva una navigazione relativamente veloce, ma solo in caso di vento da poppa o, al massimo, al traverso. La navigazione diventava più complessa quando il vento era di bolina, ossia proveniente dai quarti di prua: per semplificare, potremmo dire che era assai problematico navigare con vele quadre quando il vento era contrario. In questo caso la vela veniva calata e si procedeva a forza di remi.
Gli antichi conoscevano anche la vela cosiddetta latina, di forma triangolare, che era issata su un pennone trasversale all’albero e che permetteva una buona navigazione sotto costa anche con vento di bolina. Ancora oggi le vele latine risultano molto diffuse per la navigazione nell’ambito di alcuni paesi. Un terzo tipo di vela era quella cosiddetta aurica,di forma trapezoidale, talvolta usata come principale ma più frequentemente come sussidiaria a supporto di quella quadra, e che era posta a cavallo degli alberi della nave.
Per tutta l’età antica e per buona parte del Medioevo le navi furono dotate di un solo albero e di una o due vele (quadra, latina o due latine).
Solo a partire dal 12° secolo sulle navi furono installati due alberi e il numero delle vele aumentò. Già tre secoli dopo molte navi furono dotate di tre alberi – di mezzana, di maestra e di trinchetto – cui si aggiungeva il bompresso: una lunga asta che sporge dalla prua e alla quale si agganciano numerose vele.
L’epoca d’oro dei velieri va dagli inizi del 17° secolo alla metà del 19°. Signore del mare furono le grandi navi da guerra, i vascelli a tre ponti, con decine di vele e centinaia di marinai addetti al loro dispiegamento; anche la marineria civile, però, visse un’epoca d’oro con navi più piccole, dai brigantini agli sloop.
L’avvento della propulsione a vapore, dalla metà dell’Ottocento, segnò la lenta ma inesorabile fine dell’epoca d’oro della vela. Tuttavia, ancora oggi le navi a vela non sono scomparse. Le imbarcazioni spinte dalla forza del vento restano importanti per i piccoli traffici costieri nei paesi in via di sviluppo, mentre in Occidente la vela è divenuta uno sport, che assume alto valore competitivo con le imbarcazioni supertecnologiche che si sfidano nelle grandi regate internazionali, come avviene per la Coppa America, la competizione più famosa di tutte.
Le vele sono fabbricate in tela di cotone, lino o canapa, ma in molti paesi non è infrequente vedere vele formate da graticci di canne intrecciate. In genere la vela non è composta da un solo pezzo, ma da più pezzi cuciti insieme, per renderla più resistente al vento. Oggi molte vele sono allestite con materiali sintetici, più robusti di quelli naturali.