FRANÇOIS, Vaso
Il vaso F. così denominato dal nome dello scopritore, Alessandro François (v. vol. iii, p. 729), fu ritrovato in una tomba a camera, nella località di Fonte Rotella, nella tenuta granducale di Dolciano, presso Chiusi, nel 1844. Restaurato nel 1844-5, il vaso subì un notevole danno nella primavera del 1900, e subì un nuovo restauro, con l'aggiunta dell'importante frammento donato nel 1866 dal marchese Carlo Strozzi.
Il cratere, ora conservato nel Museo Archeologico di Firenze, è di notevoli dimensioni: alt. m 0,66; circonferenza del ventre m 1,81. L'argilla è tipicamente attica, depuratissima, di un colore tendente al rossiccio; sono indicati i nomi del ceramista e del pittore: Ergotimos e Kleitias (v. vol. iv, pag. 366). La decorazione, nella tecnica a figure nere, si svolge in sei registri: iniziando dall'orlo, si ha, su un lato del vaso, la rappresentazione della caccia calidonia dove sono indicati i nomi dei partecipanti: oltre ai protagonisti Meleagro, Atalanta (ΑΤΑΛΑΤΕ); Admeto (ΑΣΜΕΤΟΣ); Peleo e i due Dioscuri, sono presenti gli arcieri ΕΥΘΥΜΑΧΟΣ (v. vol. iii, pag. 549), ΚΙΜΕΡΙΟΣ ΤΟΧΣΑΜΙΣ (v.) e i cacciatori ΑΝΤΑΙΟΣ; ΜΕΛΑΝΙΟΝ (v. meilanion, vol. iv, pag. 980); ΘΟΡΑΧΣ; ΑΝΤΑΝΔΡΟΣ; ΑΡΠΥΛΕΑ; ΑΡΙΣΤΑΝΔΡΟΣ; ΑΚΑΣΤΟΣ; ΑΝΤΙΜΑΧΟΣ; ΣΙΜΟΝ (v. vol. vii, pag. 315); ΠΑΥΣΙΛΕΟΝ (v. vol. v, pag. 998); ΚΥΝΟΡΤΕΣ; sull'altro lato del vaso è rappresentato lo sbarco di Teseo a Delo, dopo l'uccisione del Minotauro, e la sacra ϑεωρία alla quale partecipano Arianna (ΑΡΙΑ); ΕΠΙΒΟΙΑ; ΠΡΟΚΡΙΤΟΣ; ΛΥΣΙΔΙΚΕ; hΕΡΜΙΠΟΣ; ΑΝΤΙΟΧΟΣ. Nel registro sottostante appare la lotta di Teseo e dei Lapiti (ΑΝΤΙΜΑΧΟΣ; hΟΠΛΟΝ; ΔΡΥ[ΑΣ] con i centauri ΠΕΤΡΑΙΟΣ (v. vol. vi, pag. 99); ΠΥΡΟΣ; ΜΕΛΑΝ[ΧΑ]ΙΤΕ[Σ]; ΘΕΡΑΝΔΡΟΣ (v.); ΟΡΟ[Σ]ΒΙΟΣ; hΥΛΑΙΟΣ; ΑΚΡΙΟΣ; hΑΣΒΟΛΟΣ e sull'altro lato i giochi funebri in onore di Patroclo a cui partecipano, sulle rispettive quadrighe hΙΠΟ[ΘΟ]ΟΝ; ΔΑΜΑΣΙΠΟΣ; ΔΙΟΜΕΔΕΣ; ΑΥΤΟΜΕΔΟΝ; ΟΛΥΤΕΥΣ Α[Χ]ΙΛΕΙΣ.
Nel terzo registro è rappresentato il corteo degli dèi olimpici, delle Muse, delle Horai, del centauro Chirone con la sposa Chariclo alle nozze di Peleo e Teti. Segue nella zona successiva la scena del ritorno di Efesto all'Olimpo alla presenza di altri dèi e l'agguato e inseguimento di Achille e Troilo (notiamo che è presente Polissena [ΠΟΛΥΧ]ΣΕΝΕ ΤΡΟΟΝ). Segue poi un fregio continuo decorato con animali e intrecci floreali e, infine, sul piede, un combattimento di gru contro pigmei. Anche le anse del cratere, con la figura della Gorgone, la πότνια, elementi floreali e la scena di Aiace che porta il corpo del morto Patroclo.
Come altri monumenti all'incirca contemporanei, l'Arca di Kypselos (v. vol. iv, pag. 427); il Trono di Amyklai, il thesauròs alla foce del Sele (v. vol. vii, pag. 157), anche il cratere François ci appare come un'antologia mitica, derivata da diverse fonti, con una funzione esclusivamente ornamentale.
Bibl.: A. Minto, Il vaso François, Firenze 1960 (Studi VI della "Accademia Toscana di Scienze e Lettere La Colombaria"), con bibl. prec. e un'appendice che elenca tutte le iscrizioni a cura di G. Pugliese Carratelli. Per la documentazione dell'incidente del 1900: fot. Alinari. Per il restauro successivo: L. A. Milani, in Atene e Roma, V, 1902, col. 705 ss.