VARONA y PERA, Enrique José
Scrittore e statista cubano, nato nel 1849, morto nel 1933. Mente precoce, esordì come poeta e giornalista. Giovanissimo fu deputato alle Cortes, e poi prese parte alla lotta per l'emancipazione del suo paese. Esiliato, fondò a New York il giornale Patria. Nel 1895 redasse, a nome del Partito rivoluzionario cubano, il famoso manifesto, che sotto il titolo di Cuba contro la Spagna fu tradotto nelle lingue principali e diffuso in tutto il mondo. Proclamata l'indipendenza, fu ministro della Pubblica Istruzione e delle Finanze, e poi vicepresidente della repubblica (1913).
Ma, oltre alla sua azione politica, V. y P. sopravviverà per la sua vasta opera intellettuale. La sua attività fu veramente prodigiosa, e dalle opere filosofiche (Lógica; Moral; Psicología; La evolución psicológica; Conferencias sobre el fundamento de la moral, ecc.), bisogna aggiungere, tra le principali: Idealismo y naturalismo en el arte; Discurso sobre la importancia social del arte; Observaciones sobre la gramática é historia de la lengua castellana; Ojeada sobre el movimiento intelectual de América; Disertación sobre el espiritu de la literatura en nuestra época, e la lunga serie delle sue conferenze, alcune delle quali: Cervantes; Emerson; Victor Hugo; Tolstoj, Nietzche, Castelar, Heredia, sono esaurienti monografie critiche. Diede saggio della sua limpida vena poetica nelle Odas anacreónticas, direttamente tradotte dal greco, e in Poesías e Paisajes cubanos: narraciones en verso, molte delle quali sono popolari.