Valletta Città capitale di Malta (212.768 ab. nel 2018). Sorge sulla costa nord-orientale, sopra uno sperone roccioso alto 60 m, che si protende nel mare fra le due insenature, a coste frastagliatissime, del Porto Grande a SE e del Porto di Marsamuscetto a NO. È il principale centro culturale, commerciale (attività portuali) e industriale di Malta (industrie tessili, alimentari, del legno, del tabacco, cantieristiche); sede di attività amministrative e finanziare. Turismo.
Fu fondata come baluardo contro la minaccia turca nel 1566, all’indomani della vittoria ottenuta sui Turchi. Chiamata La Valette dal nome di Jean Parisot de La Valette, gran maestro dell’ordine di San Giovanni che teneva Malta dal 1530, cominciò a essere abitata nel 1570, e da allora fu il capoluogo dell’isola. La città si arrese a N. Bonaparte il 12 giugno 1798 e fu presidiata da C.H. Vaubois fino al settembre 1800, quando fu ripresa dai contadini maltesi con l’aiuto degli Inglesi e dei Borbonici.
La planimetria della città (gravemente danneggiata nella Seconda guerra mondiale), su disegno di F. Laparelli da Cortona e del maltese G. Cassar, è uno dei primi esempi di urbanistica moderna. Formidabile la cinta delle mura. L’edificio civile più importante è il palazzo del Gran Maestro (1572-81) di Cassar, ampliato nel 18° sec.; già sede del governatorato ospita l’armeria. Fra le chiese: S. Giovanni (di Cassar, 1573-77; volta e dipinti di M. Preti, quadri di Caravaggio, L. Spada ecc.); il Gesù (17° sec.; pitture di Preti, G.B. Caracciolo, G.F. Romanelli); S. Francesco (1861); S. Orsola; delle Anime (opere di Preti); S. Giacomo (1710); S. Caterina (1576; rimaneggiata 1713; quadri di B. Luti e Preti). Sono da ricordare, fra gli «Alberghi» delle varie lingue, quelli della Lingua di Castiglia e Portogallo (1744) e della Lingua d’Italia (1574; ampliato nel 1683) e la biblioteca, di S. Ittar (fine 18° sec.).
La città è stata designata capitale europea della cultura per il 2018 insieme a Leeuwarden (Paesi Bassi).