Golino, Valeria
Attrice cinematografica, nata a Napoli il 22 ottobre 1965 da padre italiano e madre greca. Si è imposta come una fra le più interessanti figure femminili di una generazione di interpreti che a partire dalla metà degli anni Ottanta ha contribuito al rinnovamento del cinema italiano, esprimendo una sensibilità inquieta, spesso alla ricerca di una precisa identità. Grazie all'intensità delle sue doti espressive, nel 1986 ha ottenuto il premio come migliore attrice alla Mostra del cinema di Venezia con il film Storia d'amore diretto da Francesco Maselli.
Dopo aver trascorso parte dell'adolescenza ad Atene, dove ha svolto la professione di fotomodella, nel 1983 si è trasferita in Italia. Nello stesso anno ha esordito nel cinema con il film di Lina Wertmüller Scherzo del destino in agguato dietro l'angolo come un brigante da strada, sostenendo un ruolo di secondo piano. Impegnata in seguito in esperienze cinematografiche di poco rilievo, la G. ha raggiunto la notorietà grazie al film Piccoli fuochi (1985) di Peter Del Monte, in cui con grande spontaneità ha svelato una sensualità e una freschezza recitativa che l'hanno immediatamente caratterizzata. La sua carriera ha avuto una svolta decisiva con Storia d'amore di Maselli, nel quale l'attrice ha reso, con autentica drammaticità, il ruolo di una ragazza della periferia romana schiacciata da una vita alienante ai margini della società che l'amore e la voglia di riscatto non riescono a salvare, fino a quando il suicidio arriva, quasi casuale, a sciogliere la storia. Nel 1988 ha rivestito il ruolo di una delle tre sorelle protagoniste di Paura e amore di Margarethe von Trotta, film sentimentale liberamente ispirato a Le tre sorelle di A. Čechov. Nello stesso anno, grazie al successo ottenuto in Italia, è giunta a Hollywood dove, chiamata a interpretare personaggi molto lontani dalla sua personalità, non ha raggiunto la consacrazione sperata. Della produzione hollywoodiana vanno comunque ricordati: Rain man (1988; Rain man ‒ L'uomo della pioggia) di Barry Levinson, accanto a Dustin Hoffman e a Tom Cruise; The Indian runner (1991; Lupo solitario) di Sean Penn; Hot shots! (1991) di Jim Abrahams che, grazie al consenso ottenuto, ha avuto un seguito nel 1993 con Hot shots! Part deux (Hot shots! 2), sempre di Abrahams; Four rooms (1995) nell'episodio The missing ingredient diretto da Allison Anders.
Contemporaneamente a quella statunitense, anche se meno assidua, è proseguita l'attività cinematografica italiana, nella quale l'attrice è tornata all'intensità delle sue prime prove in film come: Tracce di vita amorosa (1990) e Controvento (2000) di Del Monte, Come due coccodrilli (1994) di Giacomo Campiotti, Le acrobate (1997) di Silvio Soldini, L'albero delle pere (1998) di Francesca Archibugi, e Respiro (2002) di Emanuele Crialese, nel quale interpreta con vibrante partecipazione una donna dell'Italia del Sud la cui trasgressiva vitalità viene ritenuta follia dai suoi compaesani.