Ingegnere italiano (Crocemosso, Vercelli, 1850 - ivi 1909); prof. a Roma dal 1877 di meccanica razionale, nel 1903 successe a L. Cremona nella direzione della Scuola d'applicazione per ingegneri. La sua attività scientifica si svolse nei campi della meccanica razionale, dell'analisi algebrica, della termodinamica ma soprattutto della teoria matematica dell'elasticità al cui sviluppo grandemente contribuì nell'indirizzo fondato da E. Betti (spesso perciò indicato anche come indirizzo di Betti-Cerruti). Fu socio nazionale dei Lincei (1890) e senatore (1901).