Val di Chiana
Solco vallivo della Toscana, la cui lunghezza è di circa 100 km, compreso tra la conca di Arezzo a nord, la valle del fiume Paglia a sud, le colline senesi a ovest, i rilievi appenninici a est.
La valle, un tempo percorsa dall'Arno, fu poi percorsa dal " Clanis " (v. CHIANA) e in età etrusca e nella prima età romana fu regione agricola molto fertile. L'abbandono dei lavori di bonifica, progettati anche da Tiberio, provocò un'inversione del corso del fiume, che non defluì più nel Tevere ma si volse all'Arno, e la progressiva colmata del suo letto con conseguente impaludamento della valle che divenne così improduttiva e malarica (Benvenuto: " Ad hoc est sciendum, quod Chiana est quaedam vallis palustris, mortua et marcita in Tuscia inter Clusium, Aretium et Cortonam, in territorio civitatis Senarum, quae reddit aerem pestilentem in aestate, quando est intensus calor ").
Così la conobbe o ne ebbe notizia D. che la cita in If XXIX 47 come luogo malsano, soprattutto in estate, e perciò ricco di ospedali, meglio ospizi, che davano asilo a chi cadeva vittima della malaria.
Si vedano le chiose del Lana: " ... di spedai de val de Chiana, zoè: 'l spedale d'Altopasso, lo quale logo è tra Lucha e Fiorenza e Pistora "; di Benvenuto: " Iuxta autem vallem istam erat illo tempore hospitale de Altopassu, ubi solebant esse multi pauperes infirmantes, et per consequens magnus dolor, tra 'l luglio e 'l settembre, idest, de mense augusti "; di Casini-Barbi: " al tempo di Dante nella Valle di Chiana... sorgevano ospizî, dipendenti dalla casa dei frati ospedalieri d'Altopascio, nei quali ospizî, oltre i pellegrini che andavano a Roma o ne ritornavano, s'accoglievano nell'estate i malati di febbri e d'altri morbi prodotti dall'insalubrità dell'aria ".