URI
. Storpiatura occidentale della parola araba al-ḥūr (aggettivo plurale femminile "quelle dagli occhi neri". Il singolare arabo sarebbe ḥawrā', mentre "uri", "huri" è usato in Occidente anche come singolare). Tale aggettivo sostantivato ricorre più volte nel Corano, tra le descrizioni delle delizie paradisiache, per designare delle fanciulle, amabili compagne dei beati nel paradiso islamico. Un fuggevole cenno del Corano alla loro verginità (LV, 74) ha dato luogo all'accezione, già nell'esegesi islamica stessa, di una perpetua rinnovazione della verginità di tali esseri soprannaturali a disposizione dei credenti. È necessario avvertire che la credenza in queste amatrici del paradiso, uno dei più crassi tratti antropomorfici dell'escatologia islamica, non ha nella fede musulmana quella importanza volgarmente preponderante che le è stata attribuita dall'Occidente cristiano.