URFA (A. T., 88-89)
Città della Turchia, capitale del vilâyet omonimo, a poco più di 30 km. dalla frontiera siriaca. È l'antica Edessa (v.). Situata nel Kurdistān, presso il margine della zona montuosa che declina verso i bassopiani della Mesopotamia, sorge nell'alto bacino del Nahr Belikh, affuente di sinistra dell'Eufrate, a 564 m. s. m. L'abitato, che sorge a terrazze sul pendio del Top dağ, sulla riva destra del Kara çai, in mezzo a una zona di fertili giardini, è dominato dal castello, la cui fondazione risale al tempo di Giustiniano, e circondato da mura guarnite di torri e da un fossato. Ad Urfa si parla turco, ma il limite fra la zona dove si parla turco e quella dove si parla arabo, passa poche decine di km. a sud della città. Urfa è un antico centro commerciale, sulla via che dal Mediterraneo, correndo al piede degli altipiani del Kurdistān, conduce a Mossul e in Mesopotamia; oggi però la città è alquanto decaduta in questa sua funzione dacché la ferrovia Aleppo-Mossul-Baghdād passa più a sud in territorio siriano. Nel 1935 la popolazione di Urfa era di 31.250 ab. Il vilâyet raccoglieva, nel 1927, su una superficie di 15.880 kmq., una popolazione di 229.194 abitanti (13 per kmq.).