UREA (XXXIV, p. 780)
L'urea sta acquistando un'importanza sempre crescente nell'industria e nell'agricoltura.
Importante è l'impiego di urea per la preparazione di masse plastiche che si ottengono per condensazione dell'urea con la formaldeide (v. plastiche, masse, XXVII, p. 493; vetro organico, XXXV, p. 275).
I tessuti trattati con le soluzioni primarie delle condensazioni di urea e formaldeide e sottoposti in seguito a riscaldamento onde formare la resina nelle fibre, sono resi straordinariamente resistenti allo sgualcimento, e questo trattamento, mentre non nuoce alla loro morbidezza, conferisce ai tessuti di rayon, lino e cotone caratteristiche pregevoli paragonabili a quelle dei buoni tessuti di lana e seta.
Ma l'uso più importante dell'urea è indubbiamente nell'agricoltura come fertilizzante azotato; esso è il concime più concentrato, contenente il 46% di azoto solubile in acqua, sotto una forma paragonabile all'azoto contenuto nei concimi organici.
L'urea viene prodotta su larga scala industriale per sintesi da ammoniaca e anidride carbonica secondo le reazioni:
La dissociazione del carbonato è reversibile, e quando la concentrazione di urea ha raggiunto un certo valore che dipende dalla pressione e dalla temperatura, la reazione si arresta.
La sintesi viene realizzata introducendo ammoniaca e anidride carbonica, nelle proporzioni stechiometriche, in un autoclave alla pressione di 130 atm., alla temperatura di 150°, la quale viene mantenuta dal calore stesso sviluppato dalla reazione. In pratica soltanto metà dell'ammoniaca e dell'anidride carbonica si convertono in urea; il rimanente deve essere riportato in ciclo.
Il processo di sintesi dell'urea è sostanzialmente semplice, ma presenta in pratica difficoltà tecniche considerevoli a causa dell'azione corrosiva che il sistema carbamato-urea esercita sui metalli.
Bibl.: J. Berliner, in Chemical Industries (1936, p. 237); G. Fauser, Concimi e Concimazioni (1936, p. 47); H. Krase, in Industrial & Engineering Chemistry (1933, p. 1092).