UGO detto Candido (o Blancus o de Caldario)
Lorenese, monaco di Remiremont, nella diocesi di Toul, fu favorito da papa Leone IX che lo ordinò e lo fece cardinale prete di S. Clemente. Sotto Nicolò II fece doppio giuoco fra la sede papale e la corte germanica. Nell'elezione del 1061 favorì le parti di Cadalo (antipapa Onorio II) e rimase con lui sin verso il 1068, quando abbandonò la sua causa e si riconciliò con papa Alessandro II. Questi lo inviò come legato in Francia e Spagna, dove U. mostrò grande zelo nell'ufficio di restauratore della disciplina ecclesiastica, ma ben presto per denaro si indusse ad assolvere i simoniaci e ritornò in Francia, dove però i cluniacensi lo accusarono apertamente di simonia. Ritornato a Roma favorì l'elezione di Gregorio VII il quale nel 1073 lo inviò di nuovo legato in Spagna e incaricò Geraldo suo legato in Francia di riconciliarlo coi cluniacensi. Ma U. si mostrò di nuovo favorevole ai simoniaci. Rimosso dall'ufficio di legato, U. si collegò con Enrico IV. Nel 1076 al concilio di Worms si portò come accusatore del papa e fu perciò scomunicato. Fu presente il 25 giugno 1080 al sinodo di Bressanone, che firmò, dichiarando deposto Gregorio VII, e partecipò all'elezione dell'antipapa Clemente III. Fu di nuovo scomunicato a Quedlinburg in Sassonia il 20 gennaio 1085. Egli era allora legato di Clemente III in Germania. Dopo questa sentenza U. divenne vescovo di Fermo, prima del 1093 ebbe da Clemente III il vescovado suburbicario di Palestrina. Non si ha poi più memoria di lui.
Bibl.: Ph. J. Hefele, Histoire des Conciles, Parigi 1912, IV e V, passim; P. Kehr, Zur Geschichte Wiberts von Ravenna (Clemens III), in Sitzungsberichte der preuss. Akademie der Wissenschaften, XIX (1921), p. 979 segg.