BONCOMPAGNI LUDOVISI, Ugo
Nacque a Roma l'8 maggio 1856, da Rodolfo e da Agnese Borghese, ereditando i titoli nobiliari di principe di Piombino, marchese di Populonia, principe del Sacro Romano Impero, duca di Monterotondo, Sora e Arce, conte di Conza e marchese di Vignola. Militò, sin da giovane, nelle file del movimento cattolico, dedicandosi anche alla diffusione e allo sviluppo della stampa periodica cattolica. Fu tra i maggiori rappresentanti dell'Unione romana per le elezioni amministrative, nata nel novembre del 1871, su iniziativa di alcuni esponenti del patriziato cattolico romano, quali P. Campello della Spina, il marchese Augusto di Baviera, direttore dell'OsservatoreRomano, il principe L. Chigi, il marchese di Sulmona e altri.
L'Unione romana, di cui il B. fu per alcuni anni vicepresidente, rifuggì dall'intransigenza assoluta verso il liberalismo, tipica di una parte del movimento cattolico postunitario; in essa confluirono soprattutto elementi vicini a quel conservatorismo cattolico, che cercò di svilupparsi come partito autonomo nei primi anni del pontificato di Leone XIII.
Il B. partecipò anche alle riunioni, svoltesi nel febbraio 1879 in casa Campello, per la costituzione di un partito conservatore nazionale d'ispirazione cattolica, iniziativa che naufragò sul nascere per la resistenza incontrata presso la S. Sede. Lo stesso gruppo diede vita, di lì a poco, nel 1881, a una rivista, La Rassegna italiana, che visse a Roma, due anni, sotto la direzione di F. Jacometti e che ebbe come collaboratori i più attivi esponenti del conciliatorismo cattolico, tra cui il B., C. Santucci, C. Cantù, E. Soderini, P. Campello. Nel 1888, nella sua qualità di vicepresidente dell'Unione romana, il B. fu tra i firmatari, con Campello, F. Vespignani, C. Lenti e Santucci, di un memoriale, diretto alle gerarchie ecclesiastiche, che chiedeva l'abolizione del non expedit e la partecipazione dei cattolici italiani alla vita politica nazionale. Questo memoriale non incontrò favore in Vaticano e non ottenne risposta alcuna; anzi, il cardinale La Valletta, vicecancelliere di Santa Romana Chiesa, interpellato sull'esito del memoriale, rispose qualche giorno dopo al B. e al Santucci che ne ignorava l'esistenza. Il nome del B. apparve anche, nel 1893, tra i testimoni al processo per lo scandalo della Banca Romana, a causa di depositi fittizi, a lui intestati, a sua insaputa.
Perduta nel 1892 la seconda moglie, Laura Altieri, decise di prendere gli ordini sacri, rinunciando a tutti i suoi titoli nobiliari a favore del figlio Francesco. Venne ordinato sacerdote nel 1895 e nominato, dapprima canonico di S. Pietro e poi, nel 1921, vicecamerlengo di Santa Romana Chiesa.
Nel corso della sua vita sacerdotale dedicò particolare cura agli studi umanistici, storici e agiografici. Ricordiamo, tra le sue opere di maggior rilievo: Ricordi di mia madre Agnese BorgheseB.Ludovisi (Roma 1921), nella quale sono contenute notizie preziose sulla storia di Roma nella seconda metà dell'Ottocento; L'Apostolo del sublacense. Vita del beato Tommaso da CoriO.M. (Roma 1925); Roma nel Rinascimento (Albano Laziale 1928-30); Camilla Orsini Borghese (Roma 1931); Lettere di una signoraromana del sec. XVII: Eleonora B. Ludovisi (Roma 1935). A lui si deve anche la costruzione del palazzo Boncompagni, a via Vittorio Veneto in Roma, dopo la demolizione del palazzo di Piombino in piazza Colonna, di proprietà della famiglia Boncompagni.
Il B. morì a Roma il 9 nov. 1935.
Bibl.: E. Soderini, Il Pontificato di Leone XIII, I, Milano 1932, p. 335; II, ibid. 1933, pp. 18, 166, 169, 175; N. Quilici, Banca Romana, Milano 1935, pp. 456, 495; A. Lauri, Per la storia dellefam. romane. I principi Boncompagni-Ludovisinel ducato di Sora, in Roma, ott. 1935, pp. 453-62; Le nostre cronache, in L'Illustr.Vaticana, 16-30 nov. 1935, p. 1208; A. Caracciolo, Roma capitale, Roma 1956, p. 130; G. De Rosa, I conservatorinazionali, Brescia 1962, pp. 44, 228; F. Malgeri, La stampa cattolica a Romadal 1870al 1915, Brescia 1965, pp. 151, 159; G. De Rosa, Storia del movimento cattolico in Italia, I, Dalla Restaurazione all'etàgiolittiana, Bari 1966, p. 244; Enc. catt., II, col. 1850.