tuba anatomia Nome di due condotti membranosi, detti anche trombe o salpingi: la t. uditiva e la t. uterina. La t. uditiva (o t. di Eustachio) fa comunicare la cavità timpanica con la porzione nasale della faringe. È costituita da due porzioni, una ossea, l’altra fibrocartilaginea. È lunga circa 4 cm e presenta un orifizio timpanico, e uno faringeo. Stabilendo una comunicazione diretta fra la cassa del timpano e la faringe, permette il drenaggio del muco nella cavità faringea, e mantiene un equilibrio di pressione fra aria racchiusa nella cassa timpanica e meato acustico.
La t. uterina (o t. di Falloppio od ovidutto) congiunge l’estremità laterale dell’ovaio all’angolo superiore dell’utero. Le t. uterine hanno la funzione di accogliere l’ovulo al momento dello scoppio del follicolo di Graaf e di consentirne la trasmigrazione nell’interno della cavità uterina (canale tubarico). La lunghezza media è di 10-12 cm. L’estremità ovarica prende il nome di padiglione (o infundibolo) ed è frastagliata per la presenza di frange (lacinie o fimbrie del padiglione). musica Strumento musicale a fiato (v. fig.), di ottone, appartenente alla famiglia dei flicorni: ha il tubo conico avvolto in forma ellittica, dotato di un bocchino e di 3-5 pistoni e termina con un ampio padiglione; è usata nella musica bandistica, in quella sinfonica e nel jazz. storia Presso i Greci e i Romani, tromba di guerra: era di bronzo, rettilinea, con l’estremità imbutiforme. Dai Greci (che la chiamavano σάλπιγξ «salpinge») fu usata per dare il segnale d’attacco in guerra e poi (4° sec. a.C.) come strumento per le grandi feste panelleniche, a partire dalle Olimpie. I Romani ne fecero largo uso nelle cerimonie religiose, nei funerali, nelle attività militari e nei giochi circensi.