TRIODIO (Τριώδιον)
Vocabolo della liturgia bizantina, che significa: 1. canone liturgico di tre odi o strofe, anziché di nove; 2. libro che contiene l'ufficiatura dalla domenica del Fariseo e del Pubblicano (domenica avanti la settuagesima dei Latini) al sabato santo: ed è così chiamato perché la maggior parte dei suoi canoni consta di tre odi.
Come Cosma il Melodo aveva composto i triodî per la settimana santa, i santi Giuseppe l'Innografo e Teodoro Studita redassero i triodî per le dieci domeniche della quaresima. Il libro però subì in diverse epoche numerose modificazioni e aggiunte sia nel testo greco e sia nelle versioni delle varie chiese ortodosse.
Bibl.: K. Krumbacher, geschichte der byzantinischen Literatur, 2a edizione, Monaco 1897, p. 685 seg.; S. Salaville, Liturgies orientales, Parigi 1932, p. 188 segg.