TRE FANCIULLE, Pittore delle (Dreimädchenmaler; Three Maiden Painter)
Una idria e dieci crateri, interi o frammentarî, furono uniti inizialmente dal Benson e attribuiti ad un ceramografo corinzio, che ha chiamato Pittore delle Tre Fanciulle, per i frequenti gruppi di tre fanciulle coperte da un unico mantello. Altri quattro crateri sarebbero lavoro della bottega, alla quale apparteneva il Pittore del Fregio di Cavalieri. Successivamente il Benson ha allargato le attribuzioni: il pittore avrebbe dipinto anche un cratere in collezione privata a Basilea, un'ansa di cratere a Chicago; i vasi dati precedentemente al Pittore del Fregio di Cavalieri apparterrebbero invece alla maturità del nostro pittore, il quale sarebbe stato attivo nel Corinzio Medio e all'inizio del Corinzio Tardo. Nella sua bottega avrebbero lavorato il Pittore delle Scene di Banchetto, con il quale avrebbe collaborato nella decorazione di un cratere (Louvre E 634), e il Pittore delle Scene di Battaglia. La bottega sarebbe stata specializzata nella decorazione di crateri che hanno al rovescio file di cavalieri, i quali avanzano su cavalli, spesso a lunghe zampe.
Le attribuzioni al pittore e alla sua bottega sono state criticate (Amyx). Sono basate sulla uniformità di soggetto e di schemi (tre fanciulle sotto il mantello, processioni, partenza, banchetto, cavalieri, ecc.), di sintassi decorativa (fregio principale narrativo e generico con largo uso della linea di contorno; una o due liste secondarie con animali monotoni, a corpo molto allungato, privi di vita), ma i vasi mancano di unità stilistica e la qualità varia. Nella lista del Benson sono rappresentati vasi di varî pittori: già il Payne aveva attribuito alcuni crateri della lista a tre pittori diversi. D. A. Amyx ha dato due crateri al Pittore di Memnon ed ha riconosciuto che il Pittore del Fregio di Cavalieri- l'Amyx lo chiama Pittore della Cavalcata (Cavalcade Painter)- è un pittore indipendente, al quale deve essere attribuito anche un cratere vaticano (Albizzati, 126), il migliore vaso della eterogenea lista del Benson. Gli altri vasi non sembrano avere rapporti fra di loro, eccetto rapporti di carattere generale e soprattutto quella dolcezza e morbidezza di profilo, che non indica lo stile di un pittore, ma è propria della pittura vascolare corinzia, specialmente quella a linea di contorno. Sono vasi piacevoli a prima vista, ben composti, ma uniformi, privi di individualità e generalmente di mediocre valore artistico, ciò che rende difficile la loro attribuzione.
Bibl.: C. Albizzati, Vasi antichi dipinti del Vaticano, Roma 1924, p. 45 ss., n. 126, tav. 10-11 (è attribuito al Pittore di Amphiaraos); H. Payne, Necrocorinthia, Oxford 1931, pp. 109; 318, nn. 1186-1188; 328, nn. 1452 e 1454; J. L. Benson, Geschichte d. korinth. Vasen, Basilea 1953, p. 49 s., n. 82; id., Some Notes on Corinthian Vase-Painters, in Am. Journ. Arch., LX, 1956, p. 227 s.; D. A. Amyx, The Medaillon Painter, ibid., LXV, 1961, p. 10 ss. Il cratere vaticano è riprodotto alla nostra Fig. 1094. Per il motivo delle tre donne sotto un mantello: M. Guarducci, Due donne sotto un solo manto, in Ath. Mitt., LIII, 1928, p. 63 ss.