toxoplasmosi
Infezione protozoaria che colpisce l’uomo e numerosi animali domestici e selvatici, causata da Toxoplasma gondii. La toxoplasmosi degli animali è frequente in tutti i continenti: fra gli animali domestici, i più colpiti sono il cane, il gatto, il coniglio, il pollo, la pecora; fra gli animali selvatici la lepre, lo scoiattolo, il ratto, il topo e molti uccelli. Sia la toxoplasmosi umana sia quella degli animali può decorrere in forme del tutto asintomatiche o provocare forme gravi e mortali a sintomatologia viscerale o nervosa. Gli escreti e i secreti degli animali costituiscono la fonte d’infezione per l’uomo: il Toxoplasma penetra attraverso le mucose, anche sane, oppure attraverso lesioni di continuo della cute. L’infezione può anche essere trasmessa, per via placentare, dalla madre al feto. La toxoplasmosi congenita, sempre grave, può presentare diversi decorsi: (a) acuto (tipo encefalomielitico, con idrocefalo, calcificazioni cerebrali, microftalmia, corioretinite ecc.); (b) subacuto (corioretinite, segni elettroencefalografici di danno corticale); (c) cronico (corioretinite, uveite anteriore, microcefalia ecc.); (d) latente (svelabile solo per reazioni sierologiche). La toxoplasmosi acquisita può decorrere in modo completamente asintomatico ed evolvere in modo del tutto favorevole senza alcuna terapia. Talora, però, può essere responsabile di quadri clinici multiformi poiché la malattia può presentarsi sia con angina, poliadenite, linfomonocitosi (forma linfoghiandolare), sia con febbre, esantemi, stato confusionale, disturbi respiratori (forma pseudorickettsiosica), sia con stato tifoso (forma tifosa), sia con prevalente sintomatologia neurologica (forme meningoencefalitiche), e così via. Per la diagnosi di toxoplasmosi possono essere di grande utilità l’isolamento del parassita dal liquor o talora anche dal tessuto muscolare (mediante biopsia) e le diverse, molto più pratiche, reazioni sierologiche. (*)