torpedine scienza militare Ordigno costituito essenzialmente di un recipiente stagno, contenente una carica di scoppio e destinato a esplodere sott’acqua per danneggiare le navi nemiche. Uomo t. (o uomo siluro) Lo stesso che siluro umano (➔ siluro).
La torpediniera è un tipo di unità navale sottile e veloce, destinata all’impiego del siluro. Introdotte verso il 1850 per poter impiegare le t. ad asta, le torpediniere, si svilupparono rapidamente nel periodo 1880-1900, man mano che il siluro si andava perfezionando. Da allora crebbero sempre più di tonnellaggio per aumentare velocità e raggio d’azione, fino a fondersi e confondersi con i cacciatorpediniere, che, destinati dapprima a combatterle, finirono con il sostituirle quasi integralmente nella loro funzione di siluranti; questa attività è stata successivamente affidata a unità leggere motosiluranti, ai sommergibili, agli aerei. zoologia Nome comune dei Torpedinidi, famiglia dei Torpediniformi, ordine di pesci Condroitti Elasmobranchi comprendente circa 69 specie raggruppate in 4 famiglie, in passato considerato un sottordine (Torpedinoidei) dei Raiformi.
La famiglia Torpedinidi comprende circa 9 generi e 35 specie di t. o razze elettriche, bentoniche, dei mari caldi e temperati. Hanno capo unito alla parte anteriore del corpo a costituire un disco ovale più largo che lungo, depresso; coda corta, carnosa, pelle nuda. Sulla faccia inferiore del disco si aprono la bocca e le fenditure branchiali, sulla faccia superiore gli occhi e posteriormente gli spiracoli; due pinne dorsali, la prima più grande; pinna caudale sviluppata, triangolare; le pinne pettorali formano i margini del disco, le ventrali sono arrotondate. Vivono sui fondi sabbiosi litoranei; sono provviste, ai due lati del disco, di organi elettrici, che producono scariche elettriche sensibili anche per l’uomo, capaci di tramortire piccoli pesci, di cui le t. si nutrono. Sono ovovivipare. Nel Mediterraneo vivono la t. comune (Torpedo marmorata; v. fig.) che può raggiungere 1 m di lunghezza; la t. ocellata (Torpedo torpedo) che non supera i 60 cm e la t. del Nobili (T. nobiliana) più rara e grande (fino a 180 cm e 70 kg).
Gli organi elettrici delle t. derivano da strutture muscolari faringee e sono formati da alcune centinaia di colonne esagonali, ognuna delle quali è costituita da numerose placche sovrapposte, dette elettroplacche, che sono il risultato della modificazione di strutture sinaptiche neuromuscolari. In ogni colonna possono essere presenti fino a 400 elettroplacche, in modo tale che i potenziali d’azione si sommano tra loro come elementi in serie in una pila voltaica. Le scariche elettriche prodotte, che vengono utilizzate sia per tramortire o uccidere le prede sia a scopo difensivo nei riguardi dei predatori, sono sotto il controllo dei nervi cranici IX e X. Questo tipo di organi elettrici è differente, per posizione e funzione, da quello di alcuni Raiformi.