TONSURA
. Segno che distingue i chierici dai laici, e consiste nel taglio dei capelli in cinque parti del capo del candidato allo stato clericale, eseguito con le forbici dal vescovo o da un suo delegato. Dopo quest'atto simbolico, esprimente la rinunzia al mondo e la consacrazione a Dio, il chierico è obbligato a portare continuamente una parte di capelli tagliata, anche questa detta tonsura (Cod. Iur. Can., c. 136, par. 1), che attualmente è ridotta a un piccolo disco raso alla sommità del capo. L'uso di tagliare i capelli presso il clero risale al volgere del sec. IV al V, quando i monaci e le monache (cfr. S. Girolamo, Epist., 14; in Patrol. Lat., XXII, 1209) si radevano interamente il capo. In musaici del sec. V si vedono rappresentati col capo raso anche gli apostoli e persino i profeti. Poi la rasura prese altre forme. Nella Chiesa orientale restò quella completa; in Italia principalmente si lasciò solo un cerchio di capelli attorno al capo (corona, forma coronalis, tonsura S. Petri); nell'Irlanda e nella Scozia, donde l'uso passò in Francia e in Germania, i monaci si tagliavano i capelli anteriormente da un'orecchio all'altro (tonsura S. Ioannis o Simonis Magi). Dopo il sec. XI la corona S. Petri andò restringendosi, nonostante l'opposizione e le sanzioni di molti sinodi; nel sec. XVI variava di grandezza secondo il grado del chierico.