Tolosa
Città della Francia, nell’Alta Garonna. L’antica T. fu capitale dei volci tectosagi, e particolarmente dei tolosati. Già prima della fine del sec. 2° a.C., T. strinse un foedus con i romani. Augusto concesse lo ius latinum. Durante l’epoca imperiale fu una delle più ricche città della Gallia. Sede vescovile dal sec. 3°, capitale dal 413, dopo la conquista della città da parte di Ataulfo, di un regno visigotico indipendente, anche con la conquista franca T. continuò a godere di una relativa autonomia e dal 530 fu nuovamente capitale di uno Stato, cioè del regno o ducato d’Aquitania istituito da Dagoberto per il fratello Cariberto e durato fino al 768. Lo stesso avvenne con il regno di Aquitania creato da Carlomagno per suo figlio Ludovico il Pio nel 781, che fu poi riunito al regno di Francia da Luigi il Balbo nell’877. All’interno del regno, la contea di T., a partire da Raimondo I (852-864), fratello dell’ultimo conte beneficiario Frédelon, fu governata da una dinastia che durò fino al 1249. I principali rappresentanti della dinastia sono: Raimondo IV di Saint-Gilles (1088-1105), morto in Terra Santa durante la prima crociata; Raimondo V (1148-1194), marito di Costanza di Francia, avversario, poi alleato di Enrico II d’Inghilterra, sotto il cui governo si sviluppò nella contea il movimento albigese; Raimondo VI (1194-1222), la grande vittima della crociata contro gli albigesi, spogliato della contea dal Concilio del Laterano (1216), il quale riacquistò la maggior parte delle terre contese a Simon e Amaury di Montfort. Raimondo VII (1222-1249), vincitore di Amaury di Montfort, fu vinto da Luigi VIII di Francia e dalla vedova di questo, Bianca di Castiglia, la quale col Trattato di Meaux-Parigi del 1229 lo obbligò a cedere alla corona di Francia una parte della contea. La parte restante, passata alla figlia Giovanna, maritata ad Alfonso di Poitiers fratello di Luigi IX di Francia, alla morte (1271) senza eredi di Giovanni e Alfonso, fu quindi integrata al dominio reale di Filippo III. Nel 1152 i borghesi di T. ottennero dal conte Raimondo V le libertà fondamentali, poi nuovamente confermate nel 1175, ma la città non godette che a intermittenza delle libertà comunali. Sotto i Valois, la città conservò sostanzialmente i suoi privilegi. Nel 1317 il vescovato fu trasformato da papa Giovanni XXII in arcivescovato. Nel 1420 il delfino Carlo istituì il Parlamento di Tolosa. Il calvinismo ottenne larghe adesioni fra l’alta borghesia della città e i protestanti vi ebbero duramente a soffrire sia durante le guerre di religione sia dopo le ordinanze del 1724. Nel 1685, Luigi XIV aveva tolto alla città l’ultimo resto di autonomia, già strettamente limitata dagli intendenti. Il 10 apr. 1814 presso T. si scontrarono l’armata francese del maresciallo N.-J. Soult e l’esercito anglo-ispano-portoghese sotto il comando di Wellington.
Si ha ricordo di tredici concili tenuti a T. fra l’829 e il 1327. I più importanti furono quello del 1160, tenuto alla presenza di Enrico II d’Inghilterra e di Luigi VII di Francia per dirimere la questione dell’elezione di Alessandro III e Vittore IV, e quello del 1229, tenuto da Romano Frangipane, cardinale legato di Gregorio IX, importante nella storia delle origini dell’Inquisizione.