Pittrice italiana (Roma 1924 - ivi 2005). Figlia del critico d'arte Enrico, iniziò precocemente a dipingere, sollecitata anche dall'ambiente intellettuale riunito intorno alla famiglia. Dopo la prima personale (1948, Galleria l'Obelisco di Roma) avviò la sua partecipazione alle maggiori rassegne, come la Biennale di Venezia (varie edizioni, dal 1950 al 1995) e la Quadriennale di Roma (varie edizioni, dal 1951 al 2000). La scelta figurativa, perseguita fin dalle sue prime opere, la condusse a rappresentare oggetti della quotidianità (Bottiglia, 1947; Sull'asfalto, 1948), seppure si manifestasse ben presto l'interesse per la raffigurazione di immagini tipiche e ossessive della metropoli e della vita contemporanea. Decisiva in tal senso la permanenza a New York (1952-55), dove trattò motivi come il panorama urbano, soprattutto notturno, e rappresentazioni di pugili o di calciatori (Bar a New York, 1954; Da un subway all'altro, 1955; Boxeurs, 1959; Calciatori in azione, 1959). A questa parte iniziale della produzione, segnata anche da un riferimento alla concezione del dinamismo futurista, seguì una figurazione caratterizzata da soggetti fissati dalla folgorazione di un fotogramma cinematografico (Macchine al tramonto, 1960). Dopo un soggiorno in Austria ritornò definitivamente a Roma, alternando frequenti soggiorni a Parigi. Dagli anni Sessanta, pur riprendendo i medesimi soggetti, tese a una rappresentazione più fredda e piatta, attraverso l'uso di piani bidimensionali e colori antinaturalistici, costituendo così effetti che l'hanno fatta considerare prossima agli esiti della pop art. Tra le maggiori esposizioni si segnalano le personali di Parigi (Grand Palais, 1981), Macerata (Pinacoteca e Musei Comunali, 1985), Mantova (Casa del Mantegna, 1991), Roma (Galleria Giulia, 1998) e Strasburgo (Istituto italiano di cultura, 1998). Ebbe inoltre un'intensa attività come scenografa, lavorando soprattutto per i teatri francesi (Maria Stuart, Festival di Avignone, 1983) e tedeschi (Sei personaggi in cerca di autore, Berlino, Freie Volksbühne, 1981).