(o tirossina) Composto chimico, tetraiodo- p-ossifenilderivato della tirosina, di formula C15H11O4NI4; più precisamente è la 3,3,5-tetraiodotironina (simbolo T4). Polvere bianco-giallognola inodore, insapore, insolubile in acqua. La t. rappresenta il principale ormone tiroideo: è levogira e costituisce la maggior parte delle sostanze iodate normalmente contenute nel sangue. La sua formazione è condizionata dalla presenza nel sangue di iodio ed è regolata dall’ormone tireotropoipofisario e dal sistema nervoso simpatico. La t. esplica la sua azione ormonale accelerando le ossidazioni intracellulari delle proteine, dei carboidrati e dei lipidi. Inoltre influenza la circolazione, il ricambio idrico, i centri nervosi e le gonadi, tutte azioni che sono secondarie a quella fondamentale esaltante il metabolismo. Di conseguenza la scarsa increzione di t., quale si osserva nell’ipotiroidismo, si manifesta con rallentamento del metabolismo basale e della temperatura corporea, comparsa di un caratteristico edema gelatinoso sottocutaneo (mixedema), rallentamento dello sviluppo somatico e psichico, diminuzione del contenuto di iodio ormonale nel sangue. All’eccesso di t., che si verifica in caso di ipertiroidismo e di distiroidismo, sono attribuiti fenomeni opposti: tachicardia, tremori, elevazione della temperatura corporea, perdita di peso, accresciuta eliminazione urinaria delle scorie azotate, maggiore eliminazione cutanea e polmonare dell’acqua e diminuzione, sino alla scomparsa, del glicogeno epatico. Nei Vertebrati inferiori la t. influenza la differenziazione dei tessuti e la metamorfosi. In terapia si utilizza nella cura dell’ipotiroidismo, nonché in quella del carcinoma tiroideo (dopo l’asportazione chirurgica) e del gozzo allo scopo di inibire l’increzione di tirotropina.
La tiroxinemia è la concentrazione di t. nel sangue circolante, normalmente compresa tra 4 e 12 µg per decilitro; valori superiori o inferiori ai livelli normali possono essere espressione, rispettivamente, di iper- o ipotiroidismo.