ALMEIDA, Theodoro de
Nato a Lisbona nel 1722, entrò nella Congregazione dell'Oratorio, dedicandosi principalmente alle scienze naturali e alla filosofia. Esiliato dalla capitale, e poi dal Portogallo, per l'inimicizia che il marchese di Pombal mostrò al suo ordine, riparò in Francia; ritornato dopo 18 anni in patria, si dedicò alla correzione e pubblicazione delle sue opere, e morì nel 1804. Membro della Società reale di Londra, e socio fondatore dell'Accademia delle scienze di Lisbona, scrisse, oltre ad una Recreaåão filosofica ou dialogo sobre a Filosofia natural (Lisbona 1751), alle Cartas fisico-mathematicas de Theodosio a Eugenio (Lisbona 1784) e a molte altre cose secondarie, l'opera intitolata O Feliz Independente do Mundo e da Fortuna (1779), a imitazione del Télémaque di Fénelon, con scopo educativo e ricreativo, e un infelice poema in sei canti in ottave, Lisboa destruida (1803), che fu posto in ridicolo dalla critica portoghese.