TELEPHANES (Τελεϕάνης Telephanes)
2°. - Bronzista greco attivo nella prima metà del V sec. a. C.
È ricordato da Plinio, che dichiara di averne trovato menzione solo presso gli artisti che avevano scritto sulla statuaria in bronzo, principalmente Xenokrates e Antigonos (Plin., Nat. hist., xxiv, 68). Secondo questi autori il valore di T. sarebbe stato pari a quello di Pythagoras, Mirone e Policleto; la causa della sua scarsa fama sarebbe stata l'aver dimorato in Tessaglia, dove anche erano rimaste le sue opere, o piuttosto l'aver egli dedicato la sua attività alle officine di Dario e di Serse, al tempo delle invasioni persiane. Delle opere ricordate, l'una è evidentemente legata all'ambiente tessalo, rappresentando Larissa, la personificazione o piuttosto la ninfa protettrice della città: un tipo che ricorre anche sulle monete di Larissa; le altre, l'atleta Spintharos ed una statua di Apollo, non hanno possibilità di identificazione. L'etnico suggerito da Plinio, Phocaeus, può alludere alla capitale della Focide o più probabilmente alla città di Phokaia in Asia Minore. È infatti indicativo che nella zona di Larissa abbia il centro nella prima metà del V sec. a. C. la produzione di stele vivamente influenzata dal gusto ionico: T. potrebbe essere giunto in Tessaglia dalla Ionia al seguito degli eserciti persiani. Con la personalità di T. potrebbe anche esser messa in relazione la presenza di elementi greci nella decorazione dei palazzi di Dario (521-485 a. C.) e Serse (485-465 a. C.) a Persepoli.
Bibl.: H. Brunn, Gesch. Griech. Künstler, I, Stoccarda 1889, p. 289; J. Overbeck, Schriftquellen, n. 1039; A. Furtwängler, Meisterwerke der Griechischen Plastik, Lipsia-Berlino 1893, p. 86; A. S. Arvanitopoulos, in ᾿Αρχ. ᾿Εϕ., 1917, p. 134; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, V A, 1934, c. 360, s. v., n. 4; Ch. Picard, Manuel, II, i, pp. 66, 86; II, 2, p. 662; L. Kjellberg, Larisa, I, Stoccolma 1940, p. 37; G. Lippold, Handb., III, i, 1950, 122 s.; E. Paribeni, in Enc. Univ. dell'Arte, VI, 1958, c. 892, s. v. Greco settentrionali centri. Monete di Larissa: B. V. Head, Historia Numorum2, Oxford 1911, p. 298; P. Gardner, Cat. Greek Coins, Brit. Mus., Thessalia, Tav. IV, 10.