teleobiettivo Obiettivo fotografico (e cinematografico) caratterizzato da lunghezza focale di valore maggiore della diagonale del fotogramma: nel piccolo formato (24 × 36 mm2), in cui la diagonale del fotogramma è pari a 43 mm, la sua lunghezza focale è di norma compresa tra 85 mm (t. medio) e 1000 mm (t. spinto), o anche oltre; nel contempo, presenta un angolo di campo ridotto rispetto a quello degli obiettivi normali, anche di molto inferiore a 40°. Il t. diottrico, in cui il sistema ottico è costituito da sole lenti, è schematicamente formato (v. fig.) da un gruppo convergente anteriore b e da uno posteriore divergente c (lente telenegativa), in modo che la sua distanza focale f risulti notevolmente maggiore della distanza d tra obiettivo e piano e della pellicola; si ottiene in tal modo un’immagine dell’oggetto ripreso a molto più grande di quella che si avrebbe montando sull’apparecchio un obiettivo normale. Nei valori più elevati di lunghezza focale (oltre i 300 mm nel formato 24 × 36 mm2), i t. sono di norma realizzati come sistemi catadiottrici, formati da lenti e specchi, più compatti e leggeri, privi di diaframma interno. Il rapporto f/d può essere assunto come indice dell’ingrandimento ottenibile con l’impiego del t.: così un obiettivo di lunghezza focale 300 mm nel formato 24 × 36 mm realizza un ingrandimento pari circa a 6. I t. trovano specifico impiego per fotografare oggetti o particolari più o meno lontani, creando un marcato effetto di ‘schiacciamento’ dei piani posti a distanze diverse dal punto di ripresa.