telencefalo
La regione più craniale del cervello, che deriva dal differenziamento embrionale del prosencefalo in due vescicole, il t. anteriormente e il diencefalo posteriormente (➔ cervello, sviluppo del). Il t. è la vescicola che maggiormente si è modificata nell’evoluzione dei vertebrati; ha origine come area di proiezione delle fibre olfattorie, che dalle cellule degli organi olfattori terminano in due evaginazioni laterali, anteriori, del prosencefalo (bulbi olfattori). Negli stadi primitivi dello sviluppo il t. è ancora formato da un’unica vescicola; successivamente, la vescicola unica si divide completamente nelle due che costituiscono gli emisferi cerebrali, rivestiti con un’archicorteccia e una paleocorteccia dorsolaterale. Il pavimento di ciascun emisfero si ispessisce precocemente in una massa gangliare, il corpo striato, e la cavità telencefalica, da principio unica, si sdoppia in corrispondenza di ciascun emisfero nei due ventricoli laterali, che comunicano con la cavità del diencefalo (III ventricolo). Tra le vecchie cortecce si insinua, separandole, una neocorteccia che si espande sempre più e spinge la paleocorteccia e il corpo striato verso l’interno. L’archicorteccia, a sua volta, sotto questa spinta, si introflette dentro la parete mediana di ciascun emisfero, differenziandosi in ippocampo, corno d’Ammone e fascia dentata, formazioni che mantengono le funzioni olfattorie. Nel t. si realizza così l’evento più importante che caratterizza il cervello dei vertebrati: la comparsa e il predominio di una neocorteccia. Si sviluppa inoltre un fascio di fibre che collegano tra loro i due emisferi (il corpo calloso), ampliando la capacità integrativa del t.; i due emisferi possono infatti distribuirsi le funzioni di memoria e di apprendimento. I due emisferi cerebrali finiscono per ricoprire tutte le altre parti del cervello e la neocorteccia si adatta alla superficie sottostante, formando pieghe, circonvoluzioni e solchi.