telemedicina
s. f. – Trasmissione di informazioni cliniche complesse (detta anche telematica sanitaria), sia statiche sia in movimento (radiografie, TAC, risonanza magnetica nucleare, teleconsulti e videoconferenze), per consentire la diagnostica e l’assistenza in assenza di personale medico (v. ; ). Ha raggiunto rapidamente una notevole efficienza e affidabilità grazie all’impulso avuto durante il periodo delle ricerche spaziali. I servizi offerti dalla t. riguardano l’assistenza a distanza, il telemonitoraggio ospedaliero, domiciliare e ambientale, le applicazioni per la terapia a distanza (per es., la teledialisi: sistema di controllo della dialisi con apparecchiatura telematica, attuato dallo stesso paziente nel proprio domicilio), i servizi per aree isolate a bassa densità di popolazione quali isole e/o comunità montane, i servizi mobili per aree di intervento periodico o occasionale quali stadi, aree turistiche, posti di lavoro, ecc., nonché per la medicina delle emergenze e dei disastri. La t. riguarda anche l’integrazione di servizi e organizzazione (per es., sistema informativo sanitario, laboratori di analisi, registro tumori, servizi bibliografici e didattici). Un notevole impulso in tal senso può essere fornito dall’utilizzazione delle grandi reti telematiche internazionali che, annullando distanze e tempi di comunicazione, possono rendere accessibili dati disponibili presso organizzazioni pubbliche quali ministeri della Sanità, Organizzazione mondiale della sanità, Nazioni Unite, università.