TELEFONO (XXXIII, p. 405)
Telefonia urbana. - Telefono a contatore. - Criterî. - Nella prima fase di sviluppo del servizio telefonico, il piccolo numero di abbonati e il limitato traffico consigliano le tariffe di abbonamento col sistema a forfait come più rispondenti agl'interessi dell'esercente e degli utenti. Quando però l'accrescimento del numero degli abbonati è notevole, fino a raggiungere raggruppamenti di decine e centinaia di migliaia, la differenziazione tra gli utenti stessi sull'intensità di utilizzazione del telefono assume valori talmente diversi che anche una scala di tariffe a forfait per varie categorie di abbonati non può più equamente contemperare l'onere alle reali condizioni singole di utilizzazione. Il criterio di pagamento del servizio in base alla utilizzazione che del servizio stesso si fa è il concetto base delle tariffe a contatore, ormai diffuse e adottate dalla totalità dei paesi. La tariffazione a contatore va a favore della piccola utenza privata.
In Italia ebbe vigore fino al 1944 la tariffa a forfait sostituita poi da una tariffa mista, formata da un canone fisso comprendente un numero base di conversazioni in franchigia, variabile a seconda della categoria dell'utente, al quale si aggiunge l'importo delle conversazioni superanti la franchigia, tassate unitariamente. Questa tariffa mista, applicata inizialmente a Roma, venne poi successivamente estesa a quasi tutte le grandi città italiane, le cui centrali telefoniche automatiche già erano state da tempo fornite dei necessarî contatori. La tariffa a contatore tende sia ad alleggerire il traffico unitario per linea, sia ad aumentare il distacco tra il costo medio effettivo del telefono fra gli utenti di prima categoria (grandi utenti) e quelli di quarta (privati duplex) favorendo quest'ultimi. A Milano questo rapporto è passato da 4,4 nel 1938, col sistema a forfait, a 5,9 nel 1947 col contatore. In alcuni paesi si ritiene pertanto più aderente alla realtà dei fatti il concetto di tassazione integralmente a contatore salvo una piccola aliquota iniziale di conversazioni in franchigia rappresentante il minimo medio di traffico di tutti gli utenti. Questo criterio porta altresì alla riduzione delle categorie nelle quali è suddivisa l'utenza limitandole talora a due sole: privata e commerciale. L'introduzione del contatore di conversazione è poi premessa indispensabile per l'attuazione della telefonia interurbana automatica.
Tecnica. - Il conteggio dell'uso del telefono da parte di un utente può essere fatto secondo due sistemi diversi: al lordo, che tiene conto della durata delle conversazioni ma non del loro numero; al netto, registrando solo il numero delle conversazioni attuate in modo completo indipendentemente dalla loro durata. La preferenza unanime è data al secondo sistema e anche laddove venne impiegato il primo (Vienna), esso fu poi abbandonato. Il sistema integrale per numero e durata delle conversazioni porterebbe a eccessive complicazioni tecniche e a costi non proporzionati ai risultati.
Il tipo di contatore telefonico oggi universalmente impiegato (fig. 1) si compone di un elettromagnete il cui movimento a scatto sposta di un passo, per ogni conversazione da registrare, il rotismo di un numeratore a quattro cifre, che così totalizza il numero delle conversazioni tassabili. Il contatore rappresentato in figura ha dimensioni minime (mm. 21 × 27 × 106) e ve n'è uno per utente collocato in prossimità degli altri organi individuali, in gruppi da cento. Talvolta essi vengono raccolti tutti in apposito locale della centrale (sala contatori), per renderne più spedita la lettura fatta con mezzi meccanici (vedi avanti). A garanzia dell'abbonato i contatori vengono piombati. Il contatore viene azionato quando il collegamento richiesto è stato effettuato e solo al termine della conversazione; il suo funzionamento è quindi comandato da uno degli organi di selezione finali (selettore di linea o connettore), il quale invia un impulso di corrente verso l'utente chiamante, eccita l'elettromagnete del contatore che attrae l'ancoretta la quale, ritornando a riposo richiamata dalla molla, determina lo spostamento del rotismo numerato di una unità.
Gli eventuali errori di conteggio possono dipendere da cause meccaniche per difetto del contatore stesso, o da cause elettriche del circuito di comando. Le prime portano esclusivamente ad errore in difetto, le seconde, assai più rare, sono immediatamente rilevate poiché una irregolarità nel circuito elettrico interessa sostanzialmente il funzionamento della centrale e subito mette fuori servizio gli organi guasti. Complessivamente si può ritenere che il grado di errore non superi l'1%, esclusi naturalmente gli sbagli di selezione dovuti all'utente per errata composizione del numero o per difetto del proprio disco combinatore, errori che sono estranei al funzionamento del contatore.
La lettura dei contatori nei grandi centri urbani viene eseguita a mezzo di fotografia. Un apposito apparecchio di presa fotografa, su pellicola cinematografica, ogni pannello di 100 contatori. La pellicola sviluppata viene letta e confrontata con quella del precedente rilievo, servendosi di un dispositivo ottico analizzatore che riproduce su uno schermo luminoso e fortemente ingrandita solo la parte dei fotogrammi relativi all'abbonato in esame: cosicché l'operatore ha immediatamente i dati per l'impostazione del conteggio sulla macchina contabile annessa.
L'ubicazione del contatore nella centrale è richiesta dalle necessità tecniche, in quanto l'utente chiamante ne predispone solo il funzionamento, ma lo scatto è determinato dalla risposta del chiamato; ne consegue che esso deve trovarsi in posizione tale da ricevere agevolmente entrambi i comandi. La centralizzazione dei contatori consente inoltre la loro immediata lettura, eliminando tutta l'organizzazione di un servizio di verifica a domicilio. A scopo di controllo, quando richiesto, e per soddisfare a talune esigenze particolari (posti pubblici), qualche amministrazione consente la installazione di un secondo contatore ripetitore presso l'utente. Si tratta però di dispositivi sensibilmente complessi e costosissimi.
Sistema cross-bar. - È un sistema di commutazione automatica, attuato con un selettore di nuovo tipo che per la sua caratteristica forma a barre incrociate (inglese: cross-bar) dà il nome al sistema. Realizzato con scopi diversi negli S. U. dal Bell System ed in Europa dalla Ericsson svedese, è più prossimo alla tecnica dei sistemi a relais che a quelli classici con selettori a movimento meccanico. Schematicamente il modello a 100 linee può essere rappresentato da un reticolo di 10 linee orizzontali (barre) incrocianti 10 verticali (ponti), i cui punti d'intersezione possono venire a contatto e quindi realizzare a piacere il collegamento di qualsiasi linea verticale con qualsiasi orizzontale.
Meccanicamente il selettore (fig. 2) è costituito da barre orizzontali (o) che possono oscillare intorno al loro asse longitudinale al comando di elettromagneti (M B); alla barra sono fissate in modo elastico 10 asticelle selettrici (a) in filo d'acciaio, le quali vengono simultaneamente spostate nelle due posizioni di lavoro della barra, verso l'alto o verso il basso. Le barre verticali o ponti (p), hanno un solo movimento comandato dal proprio elettromagnete (M P). Il funzionamento avviene in quest'ordine: prima si aziona la barra che sposta tutte le asticelle selettrici di una orizzontale, poi un ponte il quale inflette tutte le asticelle della propria verticale, ma soltanto quella portata dalla barra in precedenza impegnata si troverà in posizione tale da trasmettere il movimento del ponte al gruppo di molle designato. Effettuata la selezione l'elettromagnete di barra si diseccita e quindi torna a riposo, restando solo attratto l'elettromagnete del ponte che mantiene impegnata, sotto la pressione del contatto, l'asticella selettrice che si flette e consente il ritorno a riposo della barra. In tal modo con due soli spostamenti meccanici di lievissima entità viene effettuata la selezione di 100 o 200 punti. Il sistema cross-bar, oltre al selettore descritto, impiega anche una forte quantità di relais progettati per un elevato numero di contatti (fig. 3). Cura grandissima viene dedicata ai contatti propriamente detti, costruiti a spigoli incrociati e rivestiti di palladio per migliorare le condizioni elettriche di contatto e l'inalterabilità. Nessun altro selettore con contatti striscianti fra spazzole e banchi consentirebbe una tecnica simile, poiché l'usura meccanica dovuta al movimento asporterebbe in breve lo strato di metallo prezioso.
I vantaggi principali sono: grande rapidità di selezione (due soli movimenti); assenza di complicazioni meccaniche (rotismi, ingranaggi, ecc.) richiedenti operazioni periodiche di aggiustaggio; minima inerzia delle parti mobili, aventi massa ridotta e brevi spostamenti; massima elasticità di collegamenti. Allo stato attuale della tecnica (1948) questo sistema risulta però sensibilmente più costoso dei tipi consueti; viene quindi prescelto solo quando interessi una grande rapidità e sicurezza di esercizio (S. U.: grandi centrali urbane, dove funziona in unione ed in sostituzione del sistema Panel, ritenuto non più idoneo alle nuove esigenze, e centrali di teleselezione interurbana), oppure un'elevata garanzia di funzionamento in assenza di personale di sorveglianza (automatizzazione rurale in Svezia). Sono due diverse prestazioni, che dimostrano però le ampie possibilità del sistema.
Sistema universale. - È una delle ultime realizzazioni americane, studiata in vista delle attuali complesse necessità della selezione automatica urbana ed interurbana e tale da poter coesistere con i sistemi di vario tipo oggi in funzione (donde il nome di sistema universale). Appartiene alla classe dei sistemi con comando a motore, con campo multiplo a base sessagesimale e quindi richiedente l'uso del registro traduttore. Il selettore (fig. 4) ha un solo movimento orizzontale di traslazione ed esplora il campo multiplo a quattro fili in sessanta passi, di cui trenta nella corsa di andata e trenta nel ritorno. Il multiplo, costituito da conduttori nudi annegati in un blocco di materiale plastico isolante e trasparente, può essere utilizzato da entrambe le facce ed esplorato da un selettore doppio.
I vantaggi principali del sistema sono: sfruttamento del progresso nei metodi di costruzione, e impiego dei più recenti ritrovati nel campo dei materiali: leghe metalliche ed isolanti sintetici; possibilità di ottenere la conteggiatura multipla, la compilazione automatica dei cartellini di addebito delle conversazioni tassate, l'identificazione delle linee; riduzione delle dimensioni di ingombro e impiego di complessi selettori e relais facilmente inseribili ad innesto e ricambiabili; grande compattezza e facilità di montaggio dei selettori; protezione assoluta dalla polvere e conseguente lunga vita delle apparecchiature; eliminazione dei multipli isolati in tessile e relativi giunti saldati e impiego di fili nudi immersi in materiale isolante; uso di macchine che regolano automaticamente la pressione delle spazzole dei selettori, le molle dei relais, ecc.; riduzione della spesa di impianti e di manutenzione. Il sistema universale ha avuto qualche applicazione solo in questi ultimi tempi (Cuba).
Telefonia automatica interurbana.
La selezione automatica, affermatasi ormai ovunque nella telefonia urbana, sta sviluppandosi ed estendendosi anche ai collegamenti interurbani, assumendo il nome di teleselezione, dando agli utenti la possibilità di stabilire essi stessi tali collegamenti senza intervento dell'operatrice. In diversi paesi d'Europa l'automatizzazione del servizio interurbano è stata ormai realizzata quasi integralmente (Svizzera, Olanda, Belgio). In Italia è stato pure studiato il piano generale della teleselezione interurbana il quale, per evidenti ragioni funzionali, non può essere ispirato che ad un concetto unitario. Occorre anzitutto la suddivisione del territorio nazionale in raggruppamenti (distretti telefonici), caratterizzati ciascuno da un proprio numero (prefisso o indicativo interurbano), che viene anteposto alla formazione del numero dell'abbonato richiesto quando questi sia allacciato ad una centrale di un distretto diverso da quello dell'abbonato chiamante. Il distretto si suddivide in settori e reti urbane. In queste ultime il traffico automatico è conteggiato soltanto a numero di conversazioni; il settore raggruppa più reti urbane i cui baricentri siano situati nel raggio di 10 km. rispetto al baricentro della rete urbana centro del settore; il traffico è completamente automatico, ma già tassato in base ad una tariffa unica per unità di conversazione (traffico suburbano).
Le modalità tecniche per attuare il servizio interurbano automatico sono abbastanza simili a quelle impiegate nelle centrali urbane. Sono preferiti i selettori a funzionamento rapido e spesso l'uso del registro traduttore facilita la risoluzione di gravi problemi annessi alla numerazione. È fondamentale esigenza poter disporre di un elevato numero di linee di giunzione tra i centri da collegare, al fine di poter smaltire senza attesa tutto il traffico anche nelle ore di punta, e questo porta ad elevatissimi gravami di carattere economico.
Si distingue una teleselezione integrale quando è data direttamente agli utenti la possibilità di chiamarsi tra loro, ed una teleselezione di servizio quando la selezione automatica a distanza è consentita solo alle operatrici della centrale interurbana di partenza. La prima forma è preferibilmente attuata nell'ambito dei distretti ove i collegamenti interurbani sono numerosi, di breve lunghezza ed a traffico elevato; la seconda è preferibile per i collegamenti interdistrettuali a lunga distanza, che richiedono lunghe e costose linee ad alta qualità di trasmissione. La distinzione comporta anche due diverse soluzioni tecniche del problema della registrazione e tariffazione automatica delle conversazioni interurbane.
Il comando degli organi di selezione a distanza non può più essere generalmente eseguito a mezzo di impulsi a corrente continua, mancando nelle linee interurbane la continuità metallica del circuito e per l'inserimento di amplificatori; perciò vengono usati i seguenti sistemi nell'ordine crescente di lunghezza della linea: uso di impulsi induttivi, corrente a frequenza industriale (50 Hz), ad una o più frequenze vocali comprese nella banda telefonica (300 ÷ 3000 Hz). Materialmente il comando della selezione viene fatto a mezzo del comune disco combinatore ormai pressoché di uniformi caratteristiche in tutto il mondo, oppure nelle centrali, a mezzo di tastiere che consentono una manovra più rapida, ma compiono però la identica funzione d'invio di impulsi.
Per effettuare l'addebito delle conversazioni all'utente è da tenere presente che la tariffa interurbana è diversa a seconda della lunghezza del collegamento e tiene conto della durata della conversazione. Occorre pertanto l'introduzione di un organo apposito "contatore di tempo e zona" CTZ), il quale, rilevata la distanza tra i due abbonati da collegare in base alla zona di destinazione della chiamata, determini la tariffa relativa, tenga conto della durata della conversazione, al suo termine moltiplichi la tariffa unitaria per il numero delle unità di tempo (3 minuti) o frazioni effettuate, e registri sul contatore di abbonato l'entità dell'addebito.
Le operazioni del CTZ si svolgono tecnicamente in quest'ordine: a) collegamento dell'utente al registratore di tempo relativo alla zona chiamata (con tariffa corrispondente alla distanza) e determinata dalle prime cifre trasmesse dal disco combinatore, caratteristiche della destinazione del collegamento; b) avviamento del registratore di tempo all'inizio della conversazione, ossia all'atto della risposta da parte dell'abbonato chiamato; c) movimento del registratore di tempo (generalmente un selettore a rotazione) al comando di un orologio elettrico centrale inviante impulsi a intervalli di uno o più secondi; d) al termine della conversazione invio al contatore di abbonato di un numero di impulsi proporzionato alla tariffa dell'unità di conversazione, moltiplicata per il totale delle unità e frazioni totalizzato dal registratore di tempo.
Il conteggio multiplo a tempo e zona utilizza così gli stessi contatori usati per il conteggio semplice delle comunicazioni locali; ne consegue pertanto che l'unità di tariffa interurbana deve essere sempre un multiplo esatto della unità di tariffa locale (che deve inoltre essere la stessa per qualsiasi categoria di utenti), affinché per ogni unità interurbana (3 minuti) il contatore possa scattare tante volte quante la tariffa locale è contenuta nella tariffa interurbana di quella determinata zona. Questa interdipendenza tra tariffa urbana ed interurbana è certamente un inconveniente del conteggio multiplo a tempo e zona; si aggiunga poi che il contatore fornisce solo una sommatoria di unità tassabili, senza distinzione tra urbane ed interurbane e prive completamente di indicazioni di data, ora, destinazione delle singole conversazioni effettuate. Il sistema viene perciò limitato al conteggio del traffico interurbano a breve distanza (distrettuale), completamente automatico, da abbonato ad abbonato.
Per le comunicazioni a lunga distanza le soluzioni sono due: intervento di una operatrice (una sola alla centrale di partenza) la quale, pur avendo la possibilità della teleselezione, segue nel modo consueto la conversazione e compila il relativo cartellino di addebito, oppure conseguimento, con dispositivi elettromeccanici dello stesso risultato (cioè un cartellino per ogni conversazione), quando il traffico si svolge con chiamata diretta degli abbonati. L'apparecchio che realizza quanto sopra è il "tariffografo", il quale consiste essenzialmente in una integrazione del descritto CTZ nel senso che la registrazione finale non viene inviata al contatore di conversazione urbano, ma dà luogo ad una registrazione singola completata di tutti i dati richiesti. Esso è perciò collegato: a) ad un contatore di tempo e zona da cui riceve gl'impulsi relativi al numero chiamato e gli impulsi totalizzati di conteggio (distanza × durata); b) ad un dispositivo di identificazione dell'utente chiamante (cercatore di numeri) da cui riceve gl'impulsi relativi al numero di questo; c) al calendario elettrico e all'orologio elettrico, per mezzo dei quali vengono registrate la data e l'ora della conversazione. Vengono inoltre sempre registrate sigla e numero del tariffografo impegnato. Il tariffografo realizzato in diversi sistemi, ma sempre piuttosto complesso e costoso, fa però uso dei consueti organi della telefonia automatica: selettori, relais, ecc., per cui non necessita di una tecnica diversamente specializzata.
Diritto pubblico (p. 421).
L'ordinamento amministrativo dei telefoni non ha subìto variazioni di sostanziale rilievo e trova tuttora la sua fonte organica nel codice postale e delle telecomunicazioni approvato col r. decr. 27 febbraio 1936, n. 645, per la cui esecuzione, quanto alla parte riguardante i servizî telegrafici e telefonici, è stato emanato il regolamento 19 luglio 1941, n. 1198.
Il decr. legisl. 26 ottobre 1946, n. 394, dà facoltà al Ministero delle poste e delle telecomunicazioni di istituire il servizio di corrispondenza telegrafica diretta fra privati: la concessione dell'impianto e dell'esercizio degli occorrenti apparati telegrafici e relative apparecchiature elettriche, ovunque ubicati, è di competenza dell'Amministrazione delle poste.