tanatologia
Ramo della medicina legale che riguarda lo studio delle cause di morte e dei fenomeni relativi a questa, nonché delle modificazioni morfologiche e fisico-chimiche dell’organismo che ne conseguono, così da poter accertare, tra l’altro, il momento del decesso (importante anche ai fini del prelievo di organi per trapianti), il tempo trascorso da questo e comunque l’eventuale esistenza di fenomeni di vita residua. Questi studi vengono eseguiti con particolari tecniche che hanno lo scopo di accertare la morte (tanatoscopia) rilevando la cessazione delle attività vitali: respirazione, circolazione, attività nervosa ecc.
Le modificazioni cui va incontro l’organismo dopo la morte permettono di stabilire, nella maggior parte dei casi con buona approssimazione, la cronologia della morte. Il calo della temperatura corporea che segue alla morte (algor mortis) può essere notevolmente influenzato dalla temperatura e dalla ventilazione ambientali, dalla temperatura corporea al momento del decesso, ecc. La comparsa di ipostasi comincia in genere 2÷3 ore dopo la morte. La rigidità muscolare, che si manifesta dapprima a carico dei muscoli del capo e del collo (dopo 2÷6 ore) e che poi tende a generalizzarsi per lo più con andamento discendente, è detta rigor mortis (➔).
I fenomeni trasformativi del cadavere sono nettamente influenzati e talora condizionati da fattori ambientali quali temperatura, umidità, luogo di sepoltura. Il primo processo, in ordine di tempo riguarda l’autodigestione cellulare (autolisi), già in atto 24 ore dopo il decesso. I fenomeni putrefattivi si instaurano già 12 ore dopo la morte e attraversano quattro fasi: fase cromatica, che conferisce al cadavere una colorazione verdognola caratteristica (dovuta a produzione di solfoemoglobina) e che si verifica tra le 12 e le 48 ore; la fase enfisematosa, con formazione di gas, tra le 24 ore e i 15 giorni; la fase colliquativa (alla base della cosiddetta malacia cadaverica), in cui si verifica la graduale distruzione dei tessuti molli e che va dal 1° mese al 2°-3° anno dal decesso. I processi di mummificazione (➔) si completa dopo oltre un anno dalla morte, seguita dalla scheletrizzazione, cui si giunge dopo la completa distruzione dei tessuti molli.