In musica, sorta di rapido tremolo, caratterizzato da una fluttuazione d’intensità nell’esecuzione di una stessa nota, tipico del canto tradizionale (per es., nella lirica); negli strumenti ad arco si [...] di particolare intensità e velocità, determinato dalla istintiva vocalità degli interpreti di questo genere di musica; negli stili jazzistici più recenti (per es., il cool) vi è invece l’opposta tendenza ad appiattire e quasi ad annullare il vibrato. ...
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Sassofonista statunitense (Chicago 1927 - New York 2020). Dal fondamentale incontro, a metà degli anni Quaranta, con L. Tristano, del quale assorbì l'estetica e i nodi teorici, nacque il suo stile caratterizzato [...] da una sonorità contenuta e priva di vibrato, da una concezione sovente contrappuntistica e politonale, dalla tendenza all'astrazione. Notevoli le sue ripetute collaborazioni col sassofonista Warne Marsh (anche lui discepolo di Tristano), con G. ...
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Poeta (Lunéville 1873 - ivi 1907). Le sue più giovanili raccolte poetiche (Fleurs de neige, 1893; Joies grises, 1894; Le sang des crépuscules, 1895) risentono l'influenza del simbolismo più nella loro [...] raccolte successive, Le coeur solitaire (1898), Le semeur de cendres (1901), L'Homme intérieur (1905), G. rivela più schiettamente il suo temperamento sensibile, voluttuosamente triste, in uno stile grave, vibrato e ricco di suggestioni musicali. ...
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PORCELLIS, Jan
G. I. Hoogewerff
Pittore, nato a Gand circa il 1584, morto a Soeterwoude presso Leida il 29 gennaio 1632. Nel 1617 entrò nelle corporazioni dei pittori ad Anversa. Dal 1622 si trova stabilito [...] 1626 a Soeterwoude. Pittore di marine, ha una tavolozza personale, grigia, spesso quasi monocroma, ma l'adopera con tocco vibrato: generalmente dipinge un mare a onde mosse con piccole barche da pesca sotto un cielo spesso burrascoso. Diede al suo ...
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Compositore e pianista di jazz canadese, nato a Toronto il 13 maggio 1912, morto a Los Angeles il 20 marzo 1988. Figlio di emigranti australiani, autodidatta, dopo le prime esperienze giovanili curò gli [...] sperimentò nuovi impasti sonori, impiegando i corni francesi e il basso tuba.
Il suono quasi ipnotico, assolutamente privo di vibrato, inventato da E. per la formazione di Thornhill costituì un preciso punto di riferimento per i creatori del cool ...
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Critico letterario italiano (Cremona 1872 - Milano 1962), prof. di letteratura italiana dal 1910 al 1942, nelle univ. di Genova, Bologna e Milano. Socio nazionale dei Lincei (1947). Si è di preferenza [...] l'arte di G. Pascoli (1918); A. Manzoni (1927); L'opera di G. Carducci (1929). Intorno al 1920 assunse un vibrato atteggiamento polemico nei riguardi dell'estetica e della critica crociana che si riflette in alcuni suoi volumi di saggi (Poeti poesia ...
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Scrittore danese, nato a Ribe il 25 agosto 1901. Scenografo a Parigi e a Londra prima, poi al "Reale" di Copenaghen. Esordì nel 1935 con una commedia Melodien der blev vaek ("La melodia perduta"), dove [...] della sua polemica contro il conformismo della borghesia danese. Nel 1939 ottenne un trionfo col dramma Anna Sophie Hedvig, vibrato appello alla ancor fiacca volontà popolare di resistere al nazismo. Durante e dopo l'occupazione tedesca i drammi di ...
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GUÉRIN, Charles
Diego Valeri
Poeta francese, nato il 29 dicembre 1873, a Lunéville, dove morì il 17 marzo 1907. Trascorse la maggior parte della sua breve vita a Parigi; viaggiò in Italia e in Germania.
Le [...] 1898) il poeta si rivela dotato di un suo temperamento sensibile, voluttuosamente triste, e d'un suo stile, grave, vibrato e ricco di suggestioni musicali. Le Semeur de Cendres (Parigi 1901), e L'Homme intérieur (Parigi 1905) riflettono in modi ...
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Clarinettista e caporchestra statunitense (Milwaukee 1913 - Los Angeles 1987). Fino agli anni Cinquanta le sue orchestre hanno contrassegnato la storia del jazz moderno per ampiezza dell'organico. Il cosiddetto [...] e il consenso, tra gli altri, di I. Stravinskij, che per H. compose l'Ebony Concerto (1946). L'anno dopo un Second Herd fece storia per la particolare sonorità, omogenea e priva di vibrato, della sezione dei sassofoni, ricordata come Four Brothers. ...
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HENNIQUE, Léon
Alberto Manzi
Autore drammatico e romanziere francese, nato a La Basse-Terre (Guadalupa) il 4 novembre 1852. Recatosi a Parigi vi subì l'influenza della letteratura naturalista.
Collaborò [...] che ebbe numerose repliche, e Les deux patries (1895). H. rivela sempre un acuto spirito d'osservazione in un dialogo vivace, vibrato, spesso amaro. Le stesse qualità dimostra nei romanzi: La dévouée (1878), Pœuf (1887), Un caractère (1889). Si provò ...
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vibrato
agg. e s. m. [part. pass. di vibrare]. – 1. Messo in vibrazione, fatto vibrare. In partic.: a. agg. Nelle costruzioni, cemento v., calcestruzzo di cemento assestato mediante il vibratore. b. In musica, come s. m., il vibrato (ma anche...
vibrare
v. tr. e intr. [dal lat. vibrare]. – 1. tr. a. letter. Agitare un’arma, prima di scagliarla lontano (cfr. palleggiare): v. la lancia. Quindi, scagliare con forza: v. un dardo, una freccia; una rappresentazione pittorica di Giove che...