Biologia
Variazione ereditaria della struttura del materiale genetico, spontanea o indotta da agenti mutageni fisici o chimici. Il termine fu usato da H. De Vries (1901), l’ideatore della teoria delle [...] DNA e presentano tutte le dimensioni possibili senza soluzione di continuità. Esse insorgono spontaneamente o possono essere determinate da agenti mutageni fisici o chimici. Le m. consistono in cambiamenti di una singola coppia di basi (m. geniche o ...
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In genetica, l’insieme dei processi chimico-fisici che portano a una mutazione. Gli agenti mutageni sono composti chimici (m. chimica) e radiazioni (m. fisica).
La classe dei mutageni fisici è costituita [...] le acridine).
La popolazione umana è comunque sottoposta ogni giorno a un certo numero di sostanze che possono essere mutagene: per es., circa 70.000 specie chimiche sintetiche sono usate nel commercio e un terzo di esse sono relativamente comuni ...
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farmacogenetica
Giuseppe Pimpinella
Ramo della farmacologia che studia le risposte dell’organismo ai farmaci in funzione dei fattori genetici (per es., anomalie metaboliche ereditarie) mutageni o regolativi, [...] dei farmaci sul materiale genetico.
L’individualizzazione delle terapi ...
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metilguanina
Base azotata (più prop. O-6-metilguanina o O-6-MeG) modificata dall’aggiunta di un gruppo metilico in posizione 6 della guanina. L’inserimento di un gruppo alchilico (in questo caso metilico), [...] o alchilazione, nelle basi del DNA ha effetti mutageni, perché al momento della duplicazione provoca un appaiamento erroneo fra la guanina modificata e la timina. Questo danno al DNA può tuttavia essere riparato direttamente a opera dell’enzima ...
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Microbiologo russo (n. Kiev 1905); prof. all'Istituto di microbiologia dell'Accademia delle Scienze dell'URSS (1928) e dal 1948 direttore dello stesso Istituto. Le sue ricerche riguardano la fisiologia [...] dei microrganismi (batterî termofili), la chemiosintesi attuata dai batterî del genere Nitrosomonas, l'effetto dei mutageni sulle muffe e sui batterî, gli effetti dello spazio cosmico sui microrganismi. È autore di molti lavori e numerose monografie: ...
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Biologo italiano (Grumo Appula 1916 - Pisa 1998), dal 1956 è stato prof. di genetica della facoltà di agraria dell'univ. di Pisa; dal 1984 socio nazionale dei Lincei. Eseguì numerose ricerche di citologia [...] e citogenetica sulle piante; in particolare si occupò delle mutazioni cromosomiche spontanee e indotte da agenti mutageni fisici (raggi X) e chimici. È stato autore, tra l'altro, di Genetica vegetale (1971) e Nuclear cytology in relation to ...
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SCE Sigla di sister chromatid exchange che in citogenetica indica lo scambio di porzioni omologhe di DNA tra i due cromatidi costituenti un cromosoma. Gli SCE vengono rilevati spontaneamente a basse percentuali, [...] incidenza aumenta significativamente in seguito al trattamento delle cellule con sostanze che producono danni al DNA. I mutageni e/o i cancerogeni aumentano infatti la frequenza di SCE secondo una relazione dipendente dalla dose. Questa peculiarità ...
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antraciclina
Antibiotico ad azione antitumorale. Le molecole più note appartenenti a questa classe sono la daunorubicina e la doxorubicina, che hanno in comune una struttura tetraciclinica collegata [...] . Attualmente (2009) alcuni analoghi di queste molecole sono in fase di sperimentazione clinica. Tra i molteplici effetti indesiderati si registrano neoplasie secondarie, effetti mutageni, teratogeni e genotossici, cardiomiopatie acute e croniche. ...
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Nome commerciale di una miscela di esteri formati dal saccarosio con vari acidi grassi, il cui uso si è diffuso in sostituzione dei grassi tradizionali per la preparazione di snack e alimenti fritti; poiché [...] lipolitici del tratto gastrointestinale, è un grasso acalorico. Gli studi condotti su suoi eventuali effetti tossici, mutageni, genotossici e cancerogeni hanno portato, nel 1996, all’approvazione ufficiale del prodotto, limitatamente agli impieghi ...
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Biologa tedesca (Crefeld 1899 - Edimburgo 1994), trasferitasi in Inghilterra nel 1939, fu prof. di genetica animale all'univ. di Edimburgo. Nel 1943 dimostrò in collaborazione con W. M. Robson, che alcuni [...] mutazioni geniche o cromosomiche, analogamente alle radiazioni ionizzanti. Questa scoperta aprì la via allo studio dei mutageni chimici, uno degli argomenti più importanti della genetica teorica e applicata, al quale la A. dedicò successivamente ...
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mutageno
mutàgeno agg. e s. m. [comp. di muta(zione) e -geno]. – In biologia, di fattore che determina la comparsa di mutazioni nel patrimonio genetico di una cellula; è riferito in partic. ad agenti fisici (per es., radiazioni ionizzanti)...