Filosofo scozzese (1175 circa - 1236 circa). Studiò a Oxford e nel continente: in Spagna, a Toledo, nel 1217 tradusse dall'arabo il De animalibus di Aristotele (vale a dire i 10 libri della Historiae animalium, i 4 del De partibus animalium, e i 5 del De genere animalium) e ancora il De coelo et mundo, il De anima (forse anche la Physica e la Metaphysica) dello Stagirita con i commenti di Averroè che ...
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Figlio (Iesi 1194 - Castel Fiorentino, presso San Severo, Puglia, 1250) dell'imperatore Enrico VI e di Costanza d'Altavilla, fu posto, dopo la morte del padre e poi della madre, nel 1198, in seguito alle [...] fra tre civiltà, la latina, la greca e l'araba, promuovendo versioni di opere ignote ai latini (alla sua corte lavorò MicheleScoto; nel 1230-32 fu Federico II a inviare all'università di Bologna e ad altre università opere di Averroè tradotte dall ...
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La grandiosa opera filosofica e scientifica di Aristotele segna il punto a cui fa capo il movimento scientifico e speculativo di oltre due secoli della cultura greca, e donde muove tutto un ampio e vario [...] e i secondi Analitici (col commento di Temistio) di A., nonché varî trattati di al-Kindī e di al-Fārābī. Nel 1218, MicheleScoto recatosi a Toledo vi traduceva il Liber de motibus caelorum di Alpetragio, nello stesso torno di tempo il De caelo, il De ...
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Filosofo arabo musulmano della Spagna, morto circa il 600 dell'ègira, 1204 d. C. Fu amico e discepolo dell'altro famoso filosofo Ibn Ṭufail (v.) ed ebbe rinomanza anche nell'Occidente europeo per un suo [...] di Provenza ed ebbero qualche ripercussione anche in Italia nel sec. XVI. Il libro di A. fu tradotto in latino da MicheleScoto a Toledo nel 1217, ma questa versione è inedita al pari del testo arabo; Mosében Ṭibbōn lo tradusse dall'arabo in ebraico ...
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Le ricerche per sapere quando fu sostituito il nome di filosofo e quindi filosofia al termine sofo (o sofista) e sofia, hanno un interesse puramente filologico, poiché quel che importa alla filosofia è [...] parola con la ragione, non sottomettendo questa a nessun'altra autorità. Scoto Eriugena distingue: 1. la natura che crea e non è creata; in Pietro Gassendi (1592-1655); lo scetticismo in Michele Montaigne (1537-1592), Francesco Sanchez (1562-1632), ...
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FIBONACCI, Leonardo (Leonardo Pisano)
Maria Muccillo
Nacque a Pisa, nel quartiere di mezzo, verso il 1170, da Guglielmo della famiglia Pisana del Bonacci.
Tale famiglia risulta presente nella città fin [...] 'epoca, e molti anni dopo se ne conservava ancora il ricordo se, come lo stesso F. afferma nel proemio diretto a MicheleScoto, questi gliene aveva richiesto un rifacimento e se, proprio accogliendo la sua preghiera, il F. aveva provveduto nel 1228 a ...
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ASTRI
Marco Bussagli
Nell'accezione moderna il termine a. indica genericamente i corpi celesti, senza distinguere fra stelle, pianeti, satelliti, comete o meteoriti. In epoca medievale le conoscenze [...] a Babilonia" da cui la cultura occidentale, attraverso la trasmissione figurativa e la mediazione letteraria araba - accolta da MicheleScoto nel suo Liber introductorius (Bauer, 1983) e dal Picatrix latino, che a sua volta deriva dal Ghāyat al ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. La struttura del sapere
Alfonso Maierù
La struttura del sapere
La classificazione delle conoscenze
Il periodo che precede la 'rinascita' [...] va letta dopo la fisica, il che è conforme all'insegnamento di Avicenna, ripreso anche da Gundisalvi.
La fama di MicheleScoto nel Medioevo fu enorme; essa è documentata anche dall'utilizzazione del suo testo da parte di Vincenzo di Beauvais. L ...
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FEDERICO II, Imperatore
M. Di Berardo
F., della casata degli Hohenstaufen duchi di Svevia, nacque il 26 dicembre 1194 a Jesi e morì il 13 dicembre 1250 a Fiorentino, nel territorio dell'od. comune di [...] suo figlio Manfredi e talvolta anche in epoche successive. Così il Liber introductorius, che l'alchimista e astrologo MicheleScoto scrisse in risposta alle questioni poste dall'imperatore, è noto attraverso una copia patavina della metà del sec. 14 ...
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