Giurista italiano (Roma 1924 - Torino 2023). Docente dal 1953 di Diritto penale nelle università di Torino e di Roma. Senatore della DC (1983-92). Socio corrispondente dei Lincei (2002). Opere principali: [...] La teoria dell'azione "finalistica" nella più recente dottrina tedesca (1950; 2a ed. 1967); Il concetto unitario di colpevolezza (1951); Il dolo, oggetto e accertamento (1953); Lineamenti di una dottrina sul concorso di persone nel reato (1957); ...
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organismo
Concetto tradizionalmente impiegato in relazione alla connessione delle parti in un tutto organizzato finalisticamente, ossia in relazione al «corpo organico» (ὀργανικὸν σῶμα; corpus organicum). [...] che produce da sé i propri strumenti organici. Una visione dell’o. come totalità, ma al di fuori di una visione finalistica, è proposta nella psicologia della Gestalt da Kurt Goldstein, in Die Aufbau der Organismus (1934; trad. it. La struttura dell ...
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Il principio di Fermat secondo il quale il cammino percorso da un raggio di luce tra due punti è quello per cui il tempo impiegato dalla luce ad andare da un punto all'altro è minimo, indusse il Maupertuis, [...] guidato da una concezione finalistica della natura, a credere che tutti i fenomeni naturali si svolgessero nel modo "più economico" per la natura stessa. E precisamente, egli mostrò su diversi esempî che i fenomeni si svolgono in modo da render ...
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Elvira Dinacci
Abstract
L’indagine ha ad oggetto l’aggravante di cui all’art. 416 bis.1 c.p. (ex art. 7 d.l. 13.5.1991, n. 152), nella duplice versione dell’uso del ‘metodo mafioso’, da intendersi come [...] commesso; nonché della finalità di agevolare le attività del sodalizio mafioso, la cui inafferrabile dimensione finalistica, produce notevoli problemi di accertamento ed impone una interpretazione in termini di concreta portata agevolatrice della ...
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Istinto
Liliana Zani Minoja
Il termine istinto (dal latino instinctus, derivato di instinguere, "eccitare"), originariamente utilizzato in ambito biologico, indica un comportamento ereditato, proprio [...] Cinquanta del 20° secolo, l'etologo K. Lorenz si inserì nella disputa ideologica tra la scuola della psicologia finalistica e la scuola comportamentistica. Secondo la prima, la finalità evolutiva, insita nella natura stessa dell'individuo vivente, si ...
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Ogni concezione che consideri l’accadere, tanto fisico quanto spirituale, come il prodotto di una pura causalità meccanica e non preordinato a una superiore finalità.
Filosofia
Nel senso più generale, [...] m. democriteo ha assunto sempre più un significato antagonistico alle filosofie che subordinano l’ordine cosmico a una visione finalistica e, in fisica, fanno appello come principi di spiegazione del moto a forze vitali o cause formali non riducibili ...
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Questa espressione, introdotta nella seconda metà del '700 nel linguaggio filosofico, può ricevere significati di estensione assai diversa. Presa nel senso più ristretto, designa le teorie che affermano [...] rapporti necessarî di causalità. Questa poi può ricevere significati diversi; le sue forme più importanti sono la teleologica o finalistica e l'efficiente, in cui, abitualmente, si è fatta rientrare la causalità meccanica. Nella fisica moderna però s ...
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ROBINET, Jean-Baptiste
Guido Calogero
Pensatore francese, nato a Rennes il 23 giugno 1735, ivi morto il 24 gennaio 1820. È uno dei maggiori rappresentanti del naturalismo francese del sec. XVIII.
La [...] si contrapponga a quella animale e materiale, ma è bensì il termine massimo della struttura ascendente e finalistica dell'universo. Sensismo lockiano e panpsichismo leibniziano (insieme con la teoria del "senso morale" del Hutcheson, che ...
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teleologia Concezione secondo la quale gli eventi, anche quelli non legati all’azione volontaria e consapevole degli uomini, avvengono in funzione di un fine o scopo.
Sebbene il termine sia piuttosto recente [...] che consentono una spiegazione dei fenomeni naturali in base a leggi meccaniche di valore universale, e il ricorso alla spiegazione finalistica viene giustificato solo in relazione a problemi di carattere religioso e morale. Già in G.W. Leibniz si ...
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Il concetto filosofico di "fine" ebbe la sua prima determinazione specifica in quello stoico di τέλος "termine, scopo" dell'azione umana: nella morale stoica la dottrina dei fini (v., per es., il ciceroniano [...] un mondo naturale della causalità da un mondo morale della finalità, e poneva l'ulteriore problema di un'interpretazione finalistica anche del mondo naturale. Per i varî aspetti del problema del "fine" come problema teleologico v. quindi teleologia ...
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finalistico
finalìstico agg. [der. di finalismo] (pl. m. -ci). – 1. Che si riferisce al finalismo; improntato ai principî del finalismo: concezioni finalistiche. 2. Nel linguaggio medico, di movimento non cosciente (per es., nel sonno o nel...
meccanicismo
s. m. [der. di meccanico]. – 1. In generale, concezione di tipo materialistico che tende a spiegare le proprietà degli oggetti e dei processi del mondo fisico in termini esclusivamente meccanici, cioè sulla base di concetti connessi...