NOUMENO
Guido Calogero
. Termine filosofico, originario della filosofia platonica ma messo in uso specialmente da quella kantiana. Per Platone, νοεῖν ("intelligibili") o "intellette": participio presente [...] che concretamente appare nell'intuizione sensibile). D'altra parte, in quanto la conoscenza è concepita come progressiva modificazione che prima , si presenta in aspetto noumenico. Il noumeno s'identifica così con la "cosainsé" venendo a partecipare ...
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Potere di fatto sulla cosa che si esprime attraverso il compimento di atti corrispondenti all’esercizio di un diritto reale (art. 1140 c.c.), per cui un soggetto, indipendentemente dal fatto che sia o [...] ha eseguito dei miglioramenti, a un indennizzo nella misura dell’aumento di valore della cosa, sein buona fede, e nella minor somma tra lo speso e il migliorato, sein mala fede (art. 1148-1150 c.c.). Ulteriore effetto è quello della possibilità che ...
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Filosofo (Königsberg 1724 - ivi 1804). Di genitori pietisti, K. ricevette, specie dalla madre, una severa educazione etico-religiosa: frequentò il Collegium Fridericianum, diretto dal pastore F. A. Schultz, [...] la distinzione cioè tra ciò che è oggetto della nostra esperienza (fenomeno) e ciò che è per sé, indipendentemente da essa (cosainsé), distinzione che giocherà un ruolo determinante nel sistema di K. e che può essere considerata una caratteristica ...
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Trinità Nella teologia cattolica, mistero riguardante l’intima costituzione di Dio; enunciato con la frase «un Dio unico in tre persone»: afferma un’unica natura o essenza della divinità, la quale sussiste [...] della persona dello Spirito Santo basta citare la formula trinitaria, in cui le tre persone sono dichiarate fonte di beni inestimabili relazione reale non è una cosa esistente insé, ma quello che fa che una cosainsé esistente è realmente riferita a ...
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Filosofo tedesco (Coswig 1842 - Berlino 1918); successore di F. A. Lange all'univ. di Marburgo, il C. è uno dei principali esponenti, insieme a P. Natorp e a E. Cassirer, della scuola che da questa università [...] le leggi a priori che condizionano l'oggettività pensabile. Nell'interpretazione fornita del kantismo C. rifiuta sia la cosainsé, sia la netta distinzione tra intuizione e categorie, risolvendo anche l'intuizione nel pensiero, di cui si sottolinea ...
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Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose insé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni [...] residuo (f. ontologico). I. Kant fu invece un fenomenista gnoseologico, in quanto affermò che possiamo conoscere soltanto i fenomeni, ma ammise l'esistenza della 'cosainsé' (cioè di qualcosa che esiste indipendentemente dal soggetto che la conosce ...
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Filosofo e pedagogista (Düsseldorf 1854 - Marburgo 1924). Tra gli esponenti principali della scuola neokantiana di Marburgo, N. riprese da I. Kant soprattutto il metodo trascendentale, applicandolo dapprima [...] 1922 nell'univ. di Marburgo. Fu uno degli esponenti principali, in seno alla scuola di Marburgo, della reviviscenza kantiana della seconda l'opposizione intuizione e intelletto, concependo la cosainsé come «concetto-limite», a indicare cioè una ...
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Matematico, psicologo e filosofo inglese (Exeter 1845- Madera 1879). Dal 1871 prof. all'University College di Londra. Divulgò e sviluppò le ricerche matematiche più notevoli della sua epoca: da quelle [...] dello spazio (1870), che, sulla strada aperta dal Riemann, precorre le teorie di A. Einstein. Come filosofo, il C., positivista, cercò di dare un'interpretazione della cosainsé dal punto di vista dell'evoluzionismo (Lectures and essays, 1879). ...
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Filosofia
Dapprima disciplina riguardante la conoscenza sensibile o la percezione, dalla metà del 18° sec. il suo significato prevalente è di disciplina riguardante il bello (naturale e in particolare [...] assoluta, «unico oggetto e contenuto della filosofia», che contiene insé – come si legge nella Wissenschaft der Logik, 1812-16 presupposti metodologici. Sein Italia l’e. musicale è stata per lungo tempo legata all’idealismo crociano (cosa che non ...
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Filosofia
Disciplina che studia le condizioni di validità delle argomentazioni deduttive.
La l. antica
I vocaboli ἡ λογική (τέχνη), τὰ λογικά si stabilizzarono nel significato di «teoria del giudizio [...] dell’aritmetica dei numeri naturali. Ciò portò Frege a esplicitare cosa fosse il sistema di l. entro cui tutta la matematica; non però, come i formalisti, in quanto gli assiomi sono insé privi di riferimenti ad ambiti particolari di esperienza ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...