Ispanista e scrittore (Palermo 1926 - Roma 1990), figlio di Giuseppe; prof. (dal 1961) di letteratura spagnola nell'univ. di Roma. Si occupò in particolare di letteratura medievale (Aspetti del retoricismo nella "Celestina", 1953; Studi sul romanzo sentimentale e cortese nella letteratura spagnola del Quattrocento, 1960) e di teatro barocco (Saggio di un commento alla "Vida es sueño", 1967; Ippogrifo ...
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HERNÁNDEZ GINER, Miguel
CarmeloSAMONA'
Poeta spagnolo, nato il 30 ottobre 1910 a Orihuela (Alicante), morto nelle carceri falangiste di Alicante il 28 marzo 1942. Di famiglia contadina e di cultura [...] in parte autodidatta, H. si rivelò poeta di straordinario talento fin dal primo volumetto di liriche, Perito en lunas (1933), d'ispirazione gongorina, già specchio sapiente della lettura di classici barocchi ...
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Critico, filologo e storico spagnolo, nato il 4 maggio 1885 a Rio de Janeiro. Prof. di storia della lingua spagnola all'università di Madrid dal 1915, dopo la guerra civile è emigrato negli S.U.A. e ha insegnato letteratura spagnola nell'università di Princeton e in altre università americane.
Educatosi alla scuola di Menéndez Pidal, da cui ereditò il rigore metodologico e l'interesse per la critica ...
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Poeta spagnolo, nato a Siviglia il 21 settembre 1902. Impostosi giovanissimo fra i poeti della "generazione del 1925" (Perfil del airex, Malaga 1927, Donde habite el olvido, Madrid 1934), C. visse a contatto dei maggiori maestri della "poesia pura" a Madrid, dove nel 1936 pubblicò un'intera raccolta dei suoi versi, col titolo La realidad y el deseo. Dopo la guerra civile è emigrato prima in Inghilterra ...
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Narratore spagnolo, nato a Iria Flavia (in Galizia) l'11 maggio 1916. Dopo l'apparizione del suo romanzo d'ambiente, a forti tinte drammatiche, La familia de Pascual Duarte, Madrid 1942, la produzione di C. si è imposta via via all'attenzione della critica e alle ultime generazioni di scrittori come l'esempio più coraggioso di rinnovamento della prosa spagnola, verso esperienze di stile impegnate modernamente, ...
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Poeta spagnolo, nato l'11 aprile 1884 a Tábara (Zamora). Pur partecipando alle poetiche e ai gruppi letterarî spagnoli del post-modernismo, si distinse fin dalle prime opere (Versos y canciones del caminante, 1920) per una problematica inquieta, sostanzialmente disimpegnata dai canoni della poesia pura. Dopo essersi messo in luce soprattutto durante il periodo repubblicano (Drop a sta, 1933; Amología, ...
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Poeta spagnolo, nato a Siviglia il 26 aprile 1898. Vissuto prima a Malaga poi a Madrid, dove risiede. Dal 1950 è membro della Real Academia Española.
Entrato presto a far parte del movimento della "poesia pura", con G. Diego, P. Salinas, J. Guillén, G. Lorca, R. Alberti, A. pubblica i primi versi nella Revista de Occidente (1926) e fin dagli inizî si distingue per la tendenza verso un canto squisitamente ...
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Narratore spagnolo, nato a Badajoz il 20 settembre 1897. Messosi in luce con un volume di racconti (Valor y miedo, 1938), si trasferì in Inghilterra (1939) in seguito all'avvento del falangismo, di cui era stato tenace oppositore, e a Londra compose e pubblicò in traduzione inglese l'ampia trilogia romanzesca che solo nel 1951 apparve in lingua spagnola a Buenos Aires col titolo La forja de un rebelde.
Scrittore ...
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Critico letterario spagnolo, nato nel 1903 a Barcellona. Dopo essere stato lettore nelle università di Strasburgo, Marburgo, Cambridge e Oxford, nel 1937 si trasferì negli S.U.A., dove ha insegnato letteratura spagnola alle università di Wisconsin e di New York e dove risiede attualmente.
Scolaro di Menéndez Pidal, si è distinto presto così dall'indirizzo filologico e positivistico del maestro come ...
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Saggista e giornalista spagnolo, nato nel 1882 a Villanueva de Arosa (Galizia); ha lasciato il meglio della sua esperienza di viaggiatore curioso, instancabile, per l'Europa (soprattutto Berlino, Parigi, Londra) e per l'America, in opere come La rana viajera (1922) e Aventuras de una peseta (1923).
Amante non solo della notazione dilettantesca e divagante ma dell'analisi di costume più acuta benché ...
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scandaglio
scandàglio s. m. [lat. *scandacŭlum, der. di scandĕre «salire»; nel sign. 2 è un deverbale di scandagliare]. – 1. Nome generico di strumento che serve a misurare la profondità delle acque: gettare lo s.; linea di scandaglio, linea...
tramestio
tramestìo s. m. [der. di tramestare]. – Un tramestare prolungato e continuo; movimento confuso e rumoroso di cose o persone: si sentiva nel piano di sopra un gran tramestìo; percepiamo, a distanza, un debole impasto sonoro: leggeri...