(lat. Calagurris) Cittadina della Spagna settentrionale (23.768 ab. nel 2007), nella comunità autonoma di La Rioja.
È l’antica Calagurris Nassica, città dei Vasconi, occupata dai Romani nel 186 a.C. Sertorio vi resisté all’assedio di Pompeo (74-72 a.C.) che poi la distrusse. Ricostruita da Cesare, ne derivò il nome Calagurris Iulia; fiorì in epoca imperiale. Sede vescovile dal 5° sec., musulmani e ...
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Liturgista (Isla 1859 - Calahorra 1925), claretiano. È considerato il primo dei liturgisti spagnoli; censore ufficiale dell'Accademia liturgica di Roma, è l'autore di un Prontuario litúrgico e di un Manual [...] litúrgico, i più importanti manuali liturgici spagnoli ...
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Carmelitano scalzo (Calahorra 1574 - Lérida 1633); missionario in Persia, scrisse un Kalendarium scientificum Persicum (inedito). Clemente VIII lo incaricò di una missione diplomatica presso lo scià ῾Abbās [...] il Grande (1604); tornò a Roma (1629) per trattare dell'unione degli Armeni di Persia con la Chiesa romana e fu il primo vescovo (1632) della nuova sede di Ispahan ...
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Poeta spagnolo (n. Berceo, Calahorra, 1198 ? - m. dopo il 1264), chierico presso il monastero benedettino di San Millán de la Cogolla. Scrisse tre vite di santi (Santo Domingo de Silos, San Millán de la [...] Cogolla, Santa Oria), tre opere dedicate alla Vergine (Loores de Nuestra Señora, Planto que fizo la Virgen, Milagros de Nuestra Señora) e affrontò infine alcuni temi liturgici (Sacrificio de la misa, ecc.). ...
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Teologo mistico carmelitano (Calahorra 1564 - Monte Compatri 1615), fu a Genova, poi a Roma maestro di novizî nel convento di S. Maria della Scala, e scrisse opere pedagogiche molto diffuse nell'ordine [...] (Instructio novitiorum, 1605; Instructio magistri novitiorum, 1608); eletto nel 1611 generale dei carmelitani scalzi, si ritirò a Monte Compatri nel 1614. Tra le sue numerose opere, che rivelano un ingegno ...
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Poeta latino cristiano (n. Calahorra o Saragozza 348). P. è stato definito «il maggiore esponente dell'umanesimo cristiano del IV secolo»; e la sua è una poesia colta, ricca di riferimenti classici e di [...] straordinaria ampiezza metrica; e tuttavia capace di toni popolari e di toccare una commovente, cristiana semplicità. P. non vuole sostituire l'antica cultura pagana, ma abbracciarla nella nuova coscienza ...
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Retore latino (n. Calahorra 35-40 d. C. - m. forse intorno al 96). Originario della Spagna, Q. fu il primo retore stipendiato dallo Stato, un altissimo onore cui si aggiunse in seguito il conferimento [...] della dignità consolare. Tra le sue opere, fondamentale è l'Institutio oratoria, in 12 libri, corso di educazione del futuro oratore. Il testo completo dell'opera, conosciuta solo parzialmente nel Medioevo, ...
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Uomo politico francese (Montdidier 1310 circa - Calahorra, Spagna, 1368). Di famiglia borghese, col favore di re Giovanni II divenne il membro più influente del Consiglio reale, vescovo e duca di Laon, [...] Marcel uno dei capi dell'opposizione al Delfino, riuscì per qualche tempo a essere il padrone di Parigi. Con l'accordo tra Carlo II e il Delfino, L. fu costretto a rifugiarsi presso Carlo di Navarra, che gli fece conferire il vescovato di Calahorra. ...
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Erudito e poligrafo ebreo (Toledo 1092 - Calahorra 1167), visse in Spagna, Francia e Italia. Autore di opere filosofiche d'ispirazione neoplatonica (Yēsōd Mōrā "Fondamento del timor di Dio"; Ḥay ben Mēqīṣ [...] "Il vivente figlio del desto") e di commento a una gran parte della Bibbia ebraica, che costituiscono la più notevole produzione della scuola esegetica giudeo-spagnola. Scrisse anche opere grammaticali ...
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vascone
vàscone agg. e s. m. e f. – Appartenente alla popolazione dei Vàsconi (lat. Vascŏnes), che abitavano anticamente il territorio della Spagna Tarraconense, situata tra l’Ebro e i Pirenei; di probabile origine etnica e linguistica mediterranea,...