(gr. βάρβαρος)
Storia
Secondo i Greci, chi parlava un linguaggio incomprensibile e perciò sgradevole, e poi, in genere, lo straniero (similmente, nell’antico indiano barbarāḥ erano «i non arii», propr. [...] , ma si riscontra anche un altro tipo dai tratti più volgari, forse di razza sarmatica. Nel tardo Impero i tipi barbarici divengono più generici: si distinguono con i particolari del costume i B. orientali e quelli occidentali, a simboleggiare l ...
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BARBARI
La parola barbaro, di origine onomatopeica (Strabo, xiv, 2, 28), indica originariamente l'individuo che pronuncia suoni inarticolati, che balbetta (Aristoph., Aves, 521, per gli Sciti, 1681, [...] la statua di un Persiano caduto, nudo, rappresentazione dunque di tradizione greca, e in un certo senso idealizzata; il tipo barbarico resta caratterizzato solo dalla mitra. Un altro Persiano caduto su un fianco è al Museo Naz. di Napoli: ha in capo ...
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barbari
Termine mnemonico della sillogistica, designante un modo subordinato alla prima figura, ottenuto con la subalternazione della conclusione di barbara (➔). Per es.: «Ogni animale è corpo; ogni [...] uomo è animale; dunque qualche uomo è corpo» ...
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Pittore e incisore veneziano, conosciuto in Germania come Jacob Walch. Nacque intorno alla metà del sec. XV, morì prima del 1516, probabilmente a Bruxelles, dopo aver lavorato a Wittemberg, a Norimberga [...] influenze, ancora più esorbitanti nel Cristo fra gli scribi del palazzo Robillant-Mocenigo a Venezia, dovuto a Nicoletto de' Barbari, probabile parente del maestro. Opera eccezionale firmata e datata del 1504, è la Natura morta della pinacoteca di ...
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BARBARI, Iacopo de'
Creighton Gilbert
Veneziano, la sua prima opera datata (1500) è una grande Veduta di Venezia (xilografia, di M.2, 83 per 1,36, su sei legni, siglata col caduceo che in altre sue [...] An unknown Portrait by -7., in The Burlington magazine, LXXII (1938), pp. 42 s.; H. Tietze-E. Tietze Conrat, Dúrer or Barbari, in Print Collectors Quarterly, XXVIII (1941), pp. 111-116; Id., Drawings of the Venetian Painters..., New York 1944, pp. 40 ...
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BARBARI, Giuseppe Antonio
Mario Gliozzi
Nacque a Savignano (Forlì) il 4 febbr. 1647, da famiglia patrizia. Compiuti i primi studi nella città natale e a Rimini, s'iscrisse poi all'università di Bologna, [...] dove fu discepolo di G. Montanari, allora professore di matematica nell'ateneo bolognese, che lo ebbe molto caro. Tornato a Savignano, nel 1682 sposò Laura Giannini, morta poi nel 1686; nel 1692 rifiutò ...
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Pittore e incisore (n. probab. a Venezia 1440-50 circa - m. forse a Bruxelles prima del 1515-16); conosciuto anche col nome di Maestro del caduceo, emblema che usò come firma, forse da identificarsi anche con quel "Meister Jacon der Weylische" noto da alcune fonti tedesche e con quel Jacob Waltch o Walch conosciuto da A. Dürer. La sua formazione avvenne a Venezia sotto gli influssi di Alvise Vivarini, ...
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Pittore (Venezia, fine 15º - prima metà 16º sec.), probabilmente parente di Iacopo, del quale riflette l'influenza. Noto per un dipinto firmato (Cristo e l'adultera, Roma, Mus. di Pal. Venezia), gli vengono attribuiti pochi altri dipinti ...
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Costantino e i barbari
Johannes Wienand
Nei trentuno anni del suo regno non vi è mai stato un momento nel quale Costantino non abbia dovuto occuparsi, in un modo o nell’altro, dei ‘barbari’ – così i [...] pp. 441-448.
113 Eus., l.C. 6,21.
114 Eus., l.C. 7,2.
115 Eus., l.C. 7,2. Eusebio parla degli ἀφανεῖς ἐχθροί. Un altro tipo di barbari: Eus., l.C. 6,21 (ἄλλων τουτωνὶ βαρβάρων).
116 Eus., l.C. prol. 5; 1,2; 1,5; 6,18.
117 Eus., l.C. 3,6.
118 Eus., l ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2021)
I barbari: un'opportunita
Tommaso Braccini
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Per quanto il loro ingresso nell’impero sia senz’altro traumatico, [...] sorta di circolo vizioso che alla fine porta al collasso, anche economico, del sistema. La devoluzione di una regione ai barbari, infatti, comporta una diminuzione delle entrate per il governo centrale, che così ha meno fondi per pagare le truppe, a ...
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barbariato
s. m. [der. di Barbarìa, per Barberìa (v.)]. – Coltura mista, di grano e segale seminati assieme sullo stesso terreno (o anche, talora, di grano, orzo e vecce); è in uso, per es., in Piemonte.
barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...