TAAFFE, Eduard, conte von
Uomo di stato austriaco, nato a Vienna il 24 febbraio 1833, morto a Ellischau (Nalzovy, in Boemia) il 29 novembre 1895. Governatore di Linz, nel marzo 1867 venne chiamato a reggere gl'Interni nel ministero Beust, che effettuò il passaggio alla costituzione dualistica con la divisione dell'impero in Cisleitania (Austria) e Transleitania (Ungheria). L'attuazione della riforma in Cisleitania fu affidata al cosiddetto Bürgerministerium (ministero borghese), di cui T. fece parte come ministro della Difesa nazionale (dicembre 1867) e poi come presidente (settembre 1868). Due tendenze si contendevano il campo: la liberale-unitaria, appoggiantesi ai tedesco-liberali, e la conservatrice-federalistica, appoggiantesi ai cosiddetti cèco-feudali. Il Bürgerministerium piegò verso la prima: T., incline alla conciliazione coi federalisti, diede le dimissioni (gennaio 1870). Il ministero gli sopravvisse di poco: seguì nel marzo un gabinetto Potocki con tendenze conciliatrici, in cui T. ebbe gl'Interni. Caduto il gabinetto nel febbraio 1871, T. fu nominato governatore del Tirolo. Gli unitarî ebbero la prevalenza per qualche tempo; ma, venuti in contrasto con la corona, questa ricorse a T. affidandogli la composizione di un nuovo governo (febbraio 1879). Non essendovi riuscito, si ebbe un ministero di transizione in cui egli resse gl'Interni, finché, nell'agosto, un accordo fra i partiti rese possibile la sua presidenza. Il ministero T. (1879-93) rappresenta l'estremo tentativo di risolvere il problema della nazionalità con una conciliazione fra unitarî e federalisti. T. cercò di assumere una posizione al disopra dei partiti, ma fu ben presto costretto dall'opposizione dei liberali-unitarî ad appoggiarsi ai conservatori-federalisti: favorì così gl'interessi slavi contro quelli tedeschi in Boemia, fece concessioni ai Polacchi e ai clericali. Poi, per frenare le loro eccessive pretese, si rivolse ai Tedeschi. che denunciavano il pericolo slavo. Riuscì a raggiungere un accordo fra i due gruppi avversi, i tedesco-liberali e i cèco-feudali; ma il prevalere in Boemia di un nuovo partito nazionalista intransigente, i Giovani Cèchi, che nelle elezioni del 1891 sostituì quasi completamente i feudali, lo costrinse a formulare un nuovo programma di conciliazione, che però fallì (gennaio 1893). Un ultimo tentativo, la proposta di una riforma elettorale, provocò la sua caduta (12 dicembre 1893). Cadeva con T. la politica di conciliazione sostenuta dalla corte, guidata dalla speranza che le diverse nazioni dell'impero riconoscessero l'idea superiore di uno stato austriaco, in cui non solo i Tedeschi, ma tutte le diverse razze potessero convivere.
Bibl.: Der politische Nachlass des Grafen E. T., a cura di A. Skedl, Vienna 1922; A. v. Czedik, Zur Geschichte der k. k. Ministerien 1861-1916, I, ivi 1917; A. Fischel, Graf E. T., in Deutsche allgemeine Biographie.