Swat Fiume del Pakistan (320 km). Nasce da un contrafforte dell’Hindukush, scorre in direzione SO poi SE, e presso Charsadda confluisce nel Kābul. Dà il nome a una regione del Pakistan settentrionale, anticamente denominata Uḍḍiyāna. Come Souastēnē è menzionata dagli storici di Alessandro Magno nei resoconti della spedizione contro l’India nel 327 a.C. Il patrimonio archeologico restituisce il quadro di una regione economicamente e culturalmente fiorente. Gli scavi di Bīr-koṭ-ghwaṇḍai, Ghālegai, Loebanṛ III, Aligrāma e Kalako-ḍerai attraverso le sequenze archeologiche permettono di ricostruire la storia della regione dal 3000 a.C. alla conquista islamica da parte dei Ghaznavidi. La fase protostorica può essere divisa in 8 periodi (compresi fra il 3000 e il 3° sec. a.C.), di cui il periodo IV (1700-1400 a.C.) mostra i cambiamenti più significativi, dovuti a una maggiore coesione delle comunità e a fecondi rapporti con altri ambienti culturali, in particolare quelli dell’altopiano iranico settentrionale, delle fasi neolitiche del Kashmir e della civiltà dell’Indo.
In epoca storica la regione ebbe una certa autonomia, anche se nominalmente dipendente dagli Indo-Greci prima e poi dai Shaka, dagli Indo-Parti, dai Kuṣāno-Sasanidi e infine dagli Hindū Śāhi, prima della conquista islamica. Testimonianza di tali eventi si ritrova nel sito di Bīr-koṭ-ghwaṇḍai, notevole per l’imponente muro di cinta con torri aggettanti rettangolari e fossato, esempio dell’architettura ellenistico-orientale e ascrivibile al periodo indo-greco (2° sec. a.C.). In seguito alla diffusione del buddhismo nello S. si moltiplicarono le fondazioni religiose, la più prestigiosa delle quali, l’area sacra di Butkara I, ebbe vita ininterrotta dal 3° all’8° sec. d.C.