Nome italiano di Prunus domestica (v. fig.), detto anche prugno. Arbusto o alberetto alto fino a 8 m, della famiglia Rosacee Prunoidee, ha rami spinosi o inermi, foglie brevemente picciolate, lunghe fino a 10 cm, fiori bianchi, solitari o a 2-5 su brevi grappoli. I frutti sono drupe sferiche, ovoidee o allungate, lunghe 2-8 cm, a buccia liscia o pruinosa, di colore blu scuro, ma nelle forme coltivate anche violaceo, rosso-violaceo, verde chiaro o giallo chiaro, con polpa carnosa, dolce, talora profumata, giallastra o verdastra, o più o meno sfumata di violaceo o di rosso, aderente al nocciolo e facilmente staccabile; il nocciolo è compresso, ovale-rotondo o ellittico.
Tre sottospecie di s. coltivati sono l’insititia, o prugnolo da siepe, cui appartiene la varietà cerea, che comprende le susine mirabelle; l’italica, con due gruppi di forme: varietà claudiana, cui appartengono le diverse regine claudie, e varietà ovoidea, a frutto giallo, rosso, bruno-rossastro ecc.; l’oeconomica, cui vanno riferite le vere susine, che presentano molte varietà distinte per la forma del frutto (tondeggiante, ovale-allungata, datteriforme) e per il colore, che è rosso, violaceo, blu scuro o giallo.
Originario dell’Asia occidentale, il s. è coltivato in gran parte dell’Europa e nell’America Settentrionale. La pianta non ha molte esigenze rispetto al terreno, purché questo non sia troppo argilloso e umido; si moltiplica per seme o per polloni ma più spesso per innesto. Oltre che dai venti impetuosi, dalle gelate tardive e dalla gommosi, il s. è danneggiato da numerosi parassiti animali e vegetali; di questi ultimi, è frequente Taphrina deformans, che produce i bozzacchioni. I frutti freschi contengono circa 80% di acqua, 10% di zuccheri (saccarosio e zucchero invertito) e 0,5-1% di acidi organici (acido malico, citrico, succinico); le susine si mangiano fresche o secche (crude o cotte) e conservate; si distillano anche per ricavarne l’acquavite detta slivoviz. Le mandorle del seme contengono amigdalina e un olio grasso utilizzato per condimento, per ardere e per uso farmaceutico.