STREPTOCOCCO (XXXII, p. 844)
La classificazione dei germi appartenenti a questo genere è tra le più intricate della batteriologia; negli ultimi anni, però, sono stati compiuti notevoli progressi. È da notare che lo pneumococco (v. in questa App.), che fino a pochi anni fa era stato assegnato dal Comitato per la nomenclatura della Società dei batteriologi americani al genere Diplococcus è stato ora incluso nel genere Streptococcus.
Si preferisce oggi tener conto del comportamento su terreni colturali al sangue (agar-sangue), più che quello fermentativo sugli zuccheri, come in passato. Si distinguono pertanto: 1) streptococchi emolitici: causano la cosiddetta emolisi β, cioè le colonie batteriche vengono circondate da una zona chiara, scolorata di emolisi, in cui non si riscontrano più emazie (tipo emolitico); 2) streptococchi che determinano la emolisi α, le colonie vengono circondate da una zona di colore verdastro, in cui si rinvengono ancora numerose emazie più o meno scolorate, una seconda zona non scolorata e più stretta circonda la prima (tipo viridans); 3) streptococchi che non esercitano azione sull'agar-sangue (tipo indifferente).
Gli streptococchi emolitici producono una emolisina solubile, che si chiama anche emolisina β. Si è riconosciuto che questa non è una sostanza unica e si è distinta una emolisina O ed una emolisina S che si differenziano fra loro perché, pur essendo entrambe inattivabili dall'ossigeno, la O può essere riattivata con un riducente, mentre la S non è riattivabile; la O ha proprietà antigeni e causa rapidamente l'emolisi, la S, che chimicamente è una lipoproteina, ha solo attività di aptene, perciò da sola non dà luogo alla formazione di anticorpi ed emolizza con lentezza. La emolisina O si trova solo in alcuni gruppi (A-C-G), la S in tutti i gruppi di streptococchi emolitici, ma è specifica nel senso che quella di un gruppo è diversa, almeno dal punto di vista immunitario, da quelle degli altri gruppi.
Gli streptococchi del secondo gruppo, cioè quelli che determinano la emolisi α, contengono quale componente intracellulare l'emolisina α, la quale non sarebbe solubile e filtrabile come la β. Non è ancora chiaro il meccanismo di produzione della zona verdastra che circonda le colonie; si è comunemente ritenuto che si trattasse di metemoglobina, ma ricerche più recenti, pur non essendo ancora riuscite a determinare l'esatta natura chimica del pigmento, mostrano che esso può originare sia dall'emoglobina sia dalla metemoglobina e che si tratta di un prodotto di degradazione della molecola emoglobinica, contenente ancora ferro.
Un importante progresso è stato realizzato con i recenti studî sulle attività antigeni degli streptococchi emolitici. È stato assodato che si possono isolare polisaccaridi differenti, ciascuno dei quali è caratteristico di un gruppo di streptococchi, cosicché si sono distinti 12 gruppi che si indicano con le lettere maiuscole dalla A alla N. È singolare che i gruppi cui corrispondono, dunque, polisaccaridi differenti, si distinguono anche per la sorgente da cui provengono. Così il gruppo A comprende la maggior parte dei ceppi che si isolano dall'uomo in casi patologici, il gruppo B, streptococchi che si isolano da mastiti della vacca, il gruppo C streptococchi provenienti da animali inferiori e così di seguito. Naturalmente questo fatto ha valore generale, ma non tassativo. Ciascun gruppo si suddivide in tipi: nel gruppo A, che è il più studiato, si raggruppano 30 tipi differenti. La specificità di tipo è dovuta ad antigeni differenti; nel caso del gruppo A si sono identificati due tipi di antigeni, l'M ed il T: l'antigene M è di natura proteica, il T è di natura ancora sconosciuta. I varî tipi si indicano con numeri arabi ed i due antigeni, ciascuno dei quali può essere di diverso genere, si trovano variamente distribuiti ed a ciò è dovuta la caratteristica del tipo. Nel gruppo C le sostanze determinanti i tipi sono di natura proteica, negli altri gruppi sono polisaccaridi.
Poco si conosce sulla struttura antigena degli streptococchi emolitici α, i quali provvisoriamente sono stati distinti in otto tipi, che hanno in comune il carattere di produrre la zona verde periferica alle colonie. Sembra, pertanto, più corretto parlare di streptococchi tipo viridans, più che di Streptococcus viridans come per l'innanzi, appunto per indicare che il carattere non è specifico di una determinata specie. È da notare che uno streptococco tipo viridans si isola con notevole frequenza dall'uomo affetto da endocardite lenta.
Riguardo alle tossine, oltre alle emolisine di cui si è parlato e che sono tossiche perché determinano emolisi intravitale e morte degli animali, si conoscono una leucocidina che è tossica per i leucociti ed una fibrinolisina che agisce sulla fibrina. Particolare interesse ha la tossina eritrogenica o tossina scarlattinosa che si riscontra nel filtrato di culture di Streptococcus pyogenes: essa determina eritema sulla pelle delle persone non immuni verso la scarlattina. Infine, lo streptococco produce il cosiddetto fattore diffusore o fattore di Duran-Reynals o ialuronidasi (v. in questa Appendice).