KUBRICK, Stanley (App. IV, ii, p. 292)
Regista statunitense morto a Harpenden (Hertfordshire) il 7 marzo 1999. È compreso fra gli autori di 'culto', per i suoi film e grazie al mito di cui ha saputo circondarsi. Nel 1997 gli è stato conferito alla Mostra di Venezia il Leone d'oro alla carriera.
Risalgono agli anni Ottanta le due opere di stile iperreale che ne hanno accresciuto il prestigio, ispirate a quella sorta di tragico lamento sull'incapacità della ragione di cancellare il male dalla storia, che è il leitmotiv di tutto il suo cinema: The shining (1980; Shining) e Full metal jacket (1987).
The shining, da un bestseller di S. King, ambientato in un albergo custodito d'inverno da uno scrittore che soffre di allucinazioni, è un horror metafisico sui fantasmi che abitano gli oscuri labirinti della mente, un puzzle di magistrale fattura, interpretato da J. Nicholson. In Full metal jacket, che prende il titolo dai proiettili corazzati in dotazione ai marines, K. torna a pronunciare una disperata, grottesca invettiva contro il militarismo, raccontando la voluttà omicida dei soldati statunitensi in Vietnam, istruiti da un sergente psicopatico, divisi fra il piacere della violenza e la chimera del pacifismo.
Ispirato a Traumnovelle di A. Schnitzler, progetto del regista sin dal 1968, Eyes wide shut (1999) è invece un'intensa e dolorosa riflessione sull'amore, sulla mercificazione dei sentimenti e sulla capacità di amare.
Bibl.: P. Giuliani, Stanley Kubrick, Paris 1990 (trad. it. Recco 1996); G. Cremonini, S. Kubrick. L'arancia meccanica, Torino 1996; J. Baxter, Stanley Kubrick. A biography, New York 1997 (trad. it. Torino 1999); V. Lo Brutto, Stanley Kubrick. A biography, New York 1997 (trad. it. Milano 1999).