STANISŁAWÓW (A. T., 51-52)
Città della Polonia meridionale, capoluogo di voivodato, situata nella fertile pianura del Pokucie a circa 250 m. s. m., tra la Bystrzyca Sołotwińska e la Bystrzyca Nadwórniańska. Ha 60.256 ab. (1931), per circa la metà Ebrei e per il resto Ruteni e Polacchi. La sua importanza commerciale (attivi sono i suoi traffici, soprattutto di cereali) le deriva dal trovarsi all'incrocio d'importanti strade ordinarie e linee ferroviarie. Possiede alcune industrie ragguardevoli (tessili e meccaniche).
Il voivodato di Stanisławów che confina con i voivodati di Leopoli e di Tarnopol, con la Cecoslovacchia e con la Romania, ha una superficie di 16.910 kmq. Il suo territorio, compreso all'ingrosso tra il crinale dei Carpazî e il Dnestr, è montuoso nella sezione sud-occidentale e collinoso in quella nord-orientale. Lo solcano in direzione SO.-NE. numerosi affluenti del Dnestr (Stryi, Świca, Łomnica, Bystrzyca, ecc.), e, nella parte più meridionale, il Prut e alcuni suoi tributarî. Nel 1931 la popolazione risultò di 1.475.954 abitanti (87,3 per kmq.), in prevalenza Ruteni (66,7%); i Polacchi costituiscono il 20%, e il resto è dato da Ebrei (6,7%), Romeni e altri. L'occupazione principale della popolazione è l'agricoltura, alla quale si dedica il 77% degli abitanti, che coltivano soprattutto avena e patate (gli arativi occupano il 31,5% della superficie del voivodato). Ragguardevole importanza hanno pure lo sfruttamento forestale, poiché le foreste coprono ancora più di un terzo del territorio (quasi tutta la zona montuosa), l'allevamento del bestiame (specialmente bovino) e lo sfruttamento minerario: presso Kołomyia si stende un ampio giacimento petrolifero che nel 1933 diede 33.000 tonn. di prodotto; a Starunia e a Dźwiniacz si estrae ozocherite; salgemma e sali di potassio si ricavano ptesso Kałusz. Le industrie principali sono quelle tessili (cotonifici a Stanisławów, lanifici a Kołomyja). La popolazione occupata nelle miniere e nelle industrie rappresenta il 7,7% del totale.
La città non possiede edifici antichi, essendo stata gravemente danneggiata da un incendio nel 1863 e poi durante la guerra mondiale (passando di mano in mano dai Russi agli Austro-Tedeschi); durante il 1919 nella regione di Stanisławow si svolsero aspre lotte tra Ucraini e Polacchi, per il possesso della Galizia orientale.
Importante centro della Polonia sud-orientale, rispecchia anche nelle sue istituzionì culturali, scolastiche, religiose la pluralità delle razze che la compongono. È sede di un "soprintendente" evangelico e di un vescovo greco-cattolico; possiede numerose scuole medie e professionali, una biblioteca, un museo, un teatro polacco e uno ucraino. È uno dei principali centri culturali ucraini nella Galizia orientale; vi sono pure varie istituzioni culturali ebraiche.
La parte centrale della città, quasi interamente ricostruita dopo la guerra mondiale, è venuta assumendo un aspetto modernamente elegante.