stalking
Comportamento persecutorio (detto anche sindrome del molestatore assillante) di un individuo (stalker) che impone alla sua vittima attenzioni non gradite, le quali, generando stati di ansia e paura, ledono la libertà, la privacy e la tranquillità della persona molestata. I comportamenti persecutori vanno da telefonate, lettere, sms (di contenuto sentimentale o, al contrario, minatorio) fino ad appostamenti, minacce, atti vandalici e simili, e possono degenerare in aggressioni fisiche o addirittura nell’uccisione della vittima. Il comportamento dello stalker è dunque caratterizzato da un’ossessione più o meno marcata per la persona oggetto delle sue attenzioni, e dall’assoluta mancanza di rispetto per la sua autonomia decisionale e identità. Lo stalker può essere un estraneo, ma più frequentemente è un conoscente, di entrambi i sessi, e le statistiche evidenziano che il suo comportamento è maggiormente diffuso tra i maschi.
Lo s. è penalmente rilevante in molti ordinamenti, incluso quello italiano nel quale la fattispecie è rubricata tra gli atti persecutori (art. 612 bis c.p.).