stalattiti e stalagmiti
Colonne e pilastri pietrificati
Le stalattiti e le stalagmiti sono formazioni minerali prodotte dal lento accumularsi del carbonato di calcio depositato dalle acque sotterranee. Queste concrezioni calcaree rappresentano le gemme delle grotte carsiche, e si sviluppano in forme ardite e bizzarre che rivaleggiano con le opere in marmo degli scultori
Nella vicenda della formazione delle stalattiti giocano un ruolo determinante le gocce d’acqua, come ricordano le stesse radici greche dei nomi stalattite e stalagmite (stalaktòs «gocciolante» e stàlagma «goccia»). Le stalattiti e le stalagmiti si formano infatti negli ambienti carsici (carsismo), soprattutto in grotte e in altri ambienti sotterranei, quando piccole gocce d’acqua trasudano dalle volte delle cavità dopo essersi infiltrate nelle microfratture delle rocce, e in assenza di ventilazione formano un velo d’acqua che rimane in contatto con la parete il tempo necessario a depositare carbonato di calcio. Infatti, in queste circostanze la superficie evaporante dell’acqua è sufficiente perché si liberi l’anidride carbonica contenuta in esse: ciò comporta, per l’equilibrio fra carbonati e bicarbonati presenti nell’acqua tipico del carsismo, un aumento di concentrazione dei carbonati, meno solubili, e quindi una loro precipitazione.
Goccia dopo goccia, in un processo chiamato stillicidio, si realizzano così le stalattiti. In tempi lunghissimi, le stalattiti si sviluppano verso il basso (con velocità di circa 2 mm ogni dieci anni), ma crescono anche di spessore per depositi concentrici che producono forme grosso modo cilindrico-coniche.
Ciò si verifica perché il velo d’acqua, prima di formare la goccia che percola, bagna la parte esterna della concrezione già depositata.
Le stalagmiti invece si accrescono in altezza dal pavimento delle cavità carsiche verso l’alto, e si formano attraverso l’accumulo del carbonato di calcio contenuto nelle gocce d’acqua che cadono al suolo. Anche per le stalagmiti l’accrescimento avviene per stratificazioni successive di livelli, ma in genere con forme a cupola meno regolari. Spesso accade che stalattiti e stalagmiti si fondano realizzando, a ornamento delle cavità ospitanti, spettacolari strutture colonnari.
La formazione delle stalattiti e delle stalagmiti costituisce la fase costruttiva del processo carsico. Le acque di circolazione sotterranea degli ambienti carsici portano in soluzione il bicarbonato di calcio raccolto nel corso della corrosione delle rocce calcaree attraversate. In questa fase distruttiva si producono, a causa dell’asportazione chimica di materia, le forme erosive caratteristiche del carsismo in quanto l’acqua scioglie la roccia calcarea. Ai vuoti determinati dall’asportazione del calcare corrisponde successivamente l’azione di riempimento realizzata dallo sviluppo delle concrezioni depositate nella fase costruttiva.
Stalattiti e stalagmiti, oltre a rappresentare una meraviglia della natura di grande fascino, costituiscono dunque un elemento importante del ciclo evolutivo carsico. Tale ciclo si può anche concludere con il completo riempimento delle cavità.
Una goccia percolante all’estremità di una stalattite in formazione dà esattamente l’idea del processo in corso: come se uno zampillo d’acqua si protendesse verso il basso lasciando dietro di sé una scia marmorizzata. Spostando l’attenzione sull’insieme della volta carsica, la sensazione si fa ancora più impressionante. Sembra che un intero ammasso roccioso stia trasudando attraverso una miriade di candide concrezioni. Migliaia di stalattiti grondano dalla roccia madre, pietrificando l’azione del trasporto in un deposito permanente. Sono molte le grotte in Italia dove è possibile vivere questa esperienza, lungo la costa o nell’entroterra, per esempio quelle del complesso carsico di Frasassi nell’Appennino marchigiano.